L’Aquila, multe del Ministero della Salute anche ai vaccinati
di Matilde Albani | 09 Maggio 2022 @ 06:00 | ATTUALITA'
L’AQUILA – Brutta sorpresa per gli aquilani che pensavano di essere in regola con il vaccino anti-Covid ma che si sono visti recapitare gli avvisi che preannunciano le multe destinate ai no-vax di oltre 50 anni. Nei giorni in cui l’obbligo è decaduto, l’Agenzia delle Entrate sta facendo recapitare la sanzione da 100 euro. La lettera è arrivata a chi ha ritardato la terza dose oltre la data limite del 1° febbraio. La legge prevedeva l’obbligo di vaccinazione per gli ultracinquantenni e multa per chi non si adeguava: la sanzione di 100 euro è per tutti i soggetti che hanno compiuto il cinquantesimo anno di età e che al 1° febbraio 2022 non hanno iniziato il ciclo vaccinale primario o che non lo hanno completato o non hanno ricevuto la dose booster di richiamo.”
“Ho fatto solo due dosi di vaccino, essendosi ammalata di Covid a fine 2020 – racconta Angela titolare di una attività commerciale in centro storico – completando il ciclo vaccinale con una sola somministrazione a cui hanno aggiunto la dose booster tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 . Ma è possibile adesso che per chiarire la cosa io debba perdere tempo tra telefonate , certificazioni e scartoffie varie per dimostrare che sono in regola?. “Ho il regolare Green Pass, in virtù delle tre vaccinazioni effettuate per lavorare, visto che sono impegnata in un settore che prevede l’obbligo del certificato verde – dice a Laquila Blog Sabrina dipendente di un ristorante. Se io ho il Green pass, come posso essere multata per non essermi vaccinata? In che modo li fanno in controlli?.
La strada per dimostrare la propria “innocenza”, comunque, è una sola. Chi sia stato contagiato e sia guarito da meno di 150 giorni dalla malattia, quindi potrebbe procrastinare la vaccinazione, o quei pochi che sono esenti per motivi medici o chi abbia ricevuto l’avviso per errore avendo completato le tre dosi vaccinali può produrre la documentazione alla Asl 1 entro dieci giorni dal ricevimento dell’avviso. Al contrario, entro sei mesi arriverà una cartella esattoriale, che se non saldata prevede il recupero forzoso. Si potrà ricorrere davanti al giudice di pace, ma, in caso si perda, ci sarà anche la condanna anche al pagamento delle spese giudiziarie.