L’Aquila: mobilità e sosta in Centro, un rebus ma servono progetti praticabili

Le proposte social e le difficoltà secolari del Centro storico

di Alessio Ludovici | 23 Agosto 2020 @ 06:09 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – Una qualsiasi mattina di agosto, ore 7.00 del mattino, cantieri in ferie in città, di solito in estate a quest’ora sarebbero già a lavoro con un importante movimento di mezzi e uomini, oggi invece non vola una mosca. Eppure in piazza Angioina i parcheggi sono tutti occupati, anche in piazza Fontesecco, a Piazza San Pietro quasi la metà. Nelle poche vie percorribili in zona – nel frattempo infatti restano chiuse al traffico Via Roma, via Sassa, Via Antonelli e quasi tutte le arterie di questo pezzo di centro storico – stessa scena: di chi sono queste auto? Sono i residenti del centro storico, per lo più giovani famiglie, trenta e quarantenni. La scena è più o meno la stessa a piazza Palazzo dove parcheggiano i residenti delle zone Via Accursio e via Paganica e in quasi tutte le piazze e piazzette e strade un po’ più larghe del centro storico. I residenti cominciano ad essere un bel po’ e, soprattutto, a differenza di quanto accadeva prima del sisma, sono tutti auto-muniti, come lo sono gli studenti fuori-sede.

Prima, nel corso degli anni, le famiglie si erano organizzate la vita anche in base al luogo di lavoro rinunciando alla macchina se lavoravano in centro, oggi la lunga provvisorietà dei luoghi di lavoro impedisce di rinunciare all’auto a chi lavora. Queste sono Ztl di fatto e già sono al limite. Ogni nuova famiglia che arriva, o ufficio, o negozio, viene vissuto da chi è già rientrato da una parte con gioia dall’altro con terrore. Nei giorni feriali è pressoché impossibile muoversi nell’arco della giornata, se si esce nel corso della mattinata bisogna organizzarsi per tornare direttamente alle 14. Se si esce dopo pranzo, bisogna tornare dopo le 17, ma prima delle 19 in questo periodo dell’anno dedicato alla movida. L’estate infatti c’è anche lo struscio sotto i portici che porta in città migliaia di mezzi.

La situazione diventa ogni anno più problematica e il disagio di diffuso. L’ultima testimonianza la nascita di un gruppo su Facebook che chiede la pedonalizzazione del centro, si aggiunge a diverse realtà che a vario titolo e anche da posizioni diverse si occupano del centro come ad esempio il comitato dei commercianti, l’associazione L’Aquila Città di Persone, l’Urban Center e così via. 
Tra le soluzioni proposte, si legge, tra i post e i commenti del gruppo, proprio la Ztl per i residenti e i lavoratori. Molti residenti si dicono ovviamente d’accordo, altri la ritengono una soluzione illusoria che in più, se fatta male, rischia di compromettere il reinsediamento complessivo del centro storico.

Il gruppo ha come obiettivo la pedonalizzazione dell’intero centro storico. Intanto alle due ztl e le 4 Apu si è aggiunta in settimana l’ordinanza che dispone la chiusura al traffico del Corso. La viabilità è stata riorganizzata, non senza difficoltà, in altro modo, soprattutto per garantire l’accesso a Piazza Palazzo, accesso che prima era possibile solo dal Corso. Anche la sosta è vietata sul corso, almeno fino al 30 settembre quando questi provvedimenti scadranno. Chi vi parcheggiava dovrà spostarsi su aree limitrofe, ad esempio piazza del Teatro o San Bernardino dove però di solito i posti auto sono quasi sempre occupati dai possessori di pass per motivi lavorativi. Certamente, come si richiedeva da più parti e da tempo il Corso era diventato ingestibile e una qualche soluzione a breve almeno per questa zona andava trovata, garantendo comunque una qualche forma di accesso ai residenti della zona.

LA PROGRAMMAZIONE E LA PIANIFICAZIONE

Un bel rebus per il breve periodo. Ma è soprattutto il medio-lungo a preoccupare. Per l’architetto Marco Morante “è importante che il Centro storico abbia al suo interno un alto tasso di varietà funzionale che gli permetta di vivere a tutte le ore della giornata”. Dello stesso avviso l’ex assessore Luca D’Innocenzo che chiede “una strategia graduale per liberare le parti più sensibili senza compromettere residenzialità, uffici, turismo”, proposta che sembra mettere d’accordo i più. Articolarne una, di proposta, comunque non è facile. Già il piano strategico di Cialente prevedeva un centro storico pedonalizzato, e la nuova amministrazione con il Pums ha immaginato un percorso simile, coadiuvato dai cittadini che hanno partecipato in città e nella frazioni agli incontri partecipati dell’Urban center. Non è facile sbrogliare tutta la matassa.

Il giusto mix si scontra anche le ondate emotive della città che, di volta in volta, chiede che L’Aquila sia una città d’arte, un villaggio turistico, senza nessuna auto, nemmeno quelle dei residenti, o universitaria, o direzionale con la sede di tutti gli uffici pubblici, facilmente accessibile in auto, tanto da richiedere anche la riapertura di viale Ovidio. Il Centro, per le sue dimensioni, per funzionare non può rinunciare a nessuna di queste funzioni ma del resto avere tutto di tutte sembra quantomeno utopistico.

Ci sono due convitati di pietra a questa discussione, il trasporto pubblico e i sistemi di sosta da realizzare. Il primo, è l’ultima richiesta anche del gruppo No alle auto in centro storico, andrebbe potenziato sostengono, ma l’Ama è nella situazione che tutti sappiamo e in più alle prese con tagliola del covid che ha trasformato praticamente le navette in automobili e i bus in pulmini, e che sicuramente sarà chiamata ad uno straordinario sforzo con la riapertura di scuole ed università. Un aiuto dovrebbe arrivare dal Decreto Agosto. Servono trasporti pubblici non solo per arrivare in Centro ma anche per uscirne. Ai tavoli del Pums e sul portale online sono arrivate tante richieste in questo senso. Per i secondi c’è sempre il vecchio piano parcheggi fatto sulla base delle proposte dei costruttori, l’ex sindaco Cialente in questi giorni ha rilanciato il discusso parcheggio di San Bernardino, ma si tratta di poche decine di posti. Il piano, dopo quasi due decenni sembra già roba vecchia e non sembra suscitare grande entusiasmo. Una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare dal parcheggio di Collemaggio, la cui gestione adesso è passata al Comune che sta lavorando per un collegamento più rapido verso la Villa comunale, un’altra da ponte Belvedere, la cui chiusura devia il traffico nel cuore del Centro, su via Angioina e Fontesecco. Di mezzo, anche i lavori sui sottoservizi con il secondo lotto al via.

Quello che è certo è che soluzioni facili non esistono al momento, serve tanta pazienza e capacità di mettersi nei panni di tutti e anche, però, la volontà di mettere i Vigili urbani, il cui organico è fortemente sottodimensionato, nelle condizioni di poter lavorare quanto meno ad evitare i plateali fenomeni di parcheggio selvaggio di alcune serate. In generale però in molti si aspettano una decisa accelerazione sul ruolo del centro storico, le suo funzioni, la ricostruzione degli edifici pubblici e la loro destinazione, un piano di mobilità e sosta di nuova generazione e su un trasporto pubblico efficace. Ma è tutto rimandato.


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