“Nessuno vuole trattare le persone da sudditi ma chiediamo loro di comportarsi da cittadini”. Chiariamo!”, così inizia la risposta del Sindaco, all’invito del Consiglio Civico Aquilano agli “assistiti”del Progetto Case e Map di non compilare la scheda del Censimento. Oggi il Consiglio Civico Aquilano scrtive questa lettera aperta che pubblichiamo integralmente.
Lettera aperta al Sindaco dell’Aquila
Caro Sig. Sindaco,
nel leggere la Sua replica, apparsa nell’articolo a firma di Romana Scopano su Il Centro, all’invito del Consiglio Civico Aquilano di non compilare la scheda del Censimento, leggiamo che lo stesso esordisce così: “Nessuno vuole trattare le persone da sudditi, ma chiediamo loro di comportarsi da cittadini”.
Ebbene chiariamo alcune cosine che Le saranno sfuggite:
la prima cosa che le avevamo chiesto (è vero! Tra le righe n.d.r.) con la nostra iniziativa e che, evidentemente, Le è sfuggito è stata quella di “comportarsi da Sindaco a tutto tondo e non a senso unico”.
Il Comune dell’Aquila, ribadiamo a voce alta, ha in suo possesso tutti i dati che, con il censimento sta richiedendo.
Ma visto che non vogliamo sottrarci alle nostre responsabilità, confrontando la lettera inviataLe con la Sua replica, precisiamo e ribadiamo:
- I dati richiesti (prima pagina del documento) sono:
- I dati anagrafici e quelli dell’appartamento in assegnazione
- I dati al momento del sisma
tutti in possesso della Sua Amministrazione dai quali, peraltro, sono stati redatti i “decreti di assegnazione degli alloggi”
- Nella seconda pagina del documento si richiedono:
- I dati riguardanti la pratica di ricostruzione
ma come? non è il Comune che da l’imprimatur al finanziamento in funzione, anche, della data di inizio e fine lavori? e gli “Aggregati” e/o i “Consorzi” non sono stati stabiliti, e quindi in suo possesso, dal Comune?
Il cittadino deve cercare attraverso l’Amministratore?,il tecnico incaricato?, l’impresa? di procurarseli e, si chiede, se sono sbagliati cosa succede?
- Persone che hanno dimora abituale nell’alloggio
sono sempre quelli comunicati dall’inquilino il quale, con la stipula del contratto, si impegnava a comunicare qualsiasi variazione.
Se ciò è avvenuto, non c’è scusa che tenga “abbiamo cercato di seguire e registrare i cambiamenti … ma è un lavoro complicato, lungo …”?!?, se invece non è avvenuto si scoprano gli inadempienti e, in caso di dolo, si applichino le sanzioni che, noi per primi, pretendiamo siano applicate, evitando di sparare nel mucchio come sta facendo Lei “non vorrei ci fosse dietro la volontà di non far uscire allo scoperto situazioni poco limpide …”.
Se nascono bambini vengono registrati in Comune,
se ci si sposa avvengono le pubblicazioni in Comune,
se si muore si fa denuncia in Comune,
se trovo lavoro altrove e mi trasferisco sposto la residenza e lo comunico al Comune, altrimenti vuol dire che sono pendolare.
Alla Sua domanda “quanto tempo e quante persone servirebbero per andare a rivedere, posizione per posizione, gli oltre 56oo nuclei familiari?” rispondiamo:
- Perché rivedere? Se aveste lavorato bene, dovrebbe sapere che mettendo i dovuti filtri e le dovute domande basterebbe premere pochi tasti e si avrebbero tutte le risposte in tempo reale(Lei che si diletta con face book si è mai chiesto perché funziona cosi bene?);
- Tutti io dati che dovrebbero arrivare con il censimento, ammesso che arrivino privi di errori, vanno, o no, inseriti poi in un data base? Ed allora giriamo la domanda: quanto tempo e quante persone serviranno per inserire tutti quei dati? Qualcuno come Lei, forse, penserà “Non vorrei ci fosse dietro qualche altro carrozzone da gestire”!!!
- I dati fiscali e contabili
c1 ISEE: ci corregga se sbagliamo nell’affermare che tale indicatore è necessario quando si vogliano ottenere delle agevolazioni. Ed allora? Perché chiederlo a tutti?
Ed ancora: è vero che se c’è una famiglia in precarie condizioni economiche che ha intenzione di usufruire di quelle agevolazioni è obbligata a presentare tale dichiarazione altrimenti si è esclusi dalle agevolazioni richieste? Ripetiamo: ed allora?
c2 Dichiarazione dei redditi 2013: ci scusi l’ardire, ma il Comune non è collegato alla banca dati dell’Agenzia delle Entrate cui tutti i cittadini presentano la propria dichiarazione? Di nuovo: ed allora? Meglio rischiare che il cittadino mi dia un dato sbagliato (es. inserisco il reddito lordo o il netto?) che usare il solito ditino, che preme il tastino, per avere il dato certo?
c3 ricevute di versamento: e gli originali che il Comune ha ricevuto per incassare il pagamento che fine hanno fatto? Perche non sono stati registrati con l’accredito al cittadino che ha effettuato il versamento? Ancora una volta: ed allora?
Chiarita la faccenda dal punto di vista prettamente compilatoria, veniamo ad alcune delle Sue considerazioni:
quando chiede “perché dobbiamo mettere, per giorni, i nostri funzionari a fare questo lavoro di incrocio?” dimostra, ove ce ne fosse ancora bisogno, quanto sia superficiale la Sua considerazione nei confronti dei Suoi concittadini: primo perché dimostra di non aver letto quello che Le hanno scritto e secondo perché dimostra di non aver letto neanche quello che, Lei stesso, ha scritto o si è fatto scrivere.
Infatti, quando Lei approva una delibera nella quale afferma di aver stipulato, con il S.E.D., apposita convenzione “al fine di assicurare …la implementazione e la gestione delle banche dati …con particolare riferimento a quelle relative ai progetto C.A.S.E. e M.A.P.” (cfr. D.G.C. n. 468 del 15.11.2012) e sempre con la stessa deliberazione chiarisce, ancor più dettagliatamente, quali sono “i servizi informartici” che il S.E.D., dietro compenso, “fornisce al Comune”, ci spiega perché altri, siano essi i funzionari di cui ha fatto menzione oppure i Suoi concittadini, debbano rifare un lavoro già fatto?
Perché siamo convinti che sia già stato fatto altrimenti, presto, Le chiederemo di darci conto anche di questo.
Alla luce di tutto quanto sopra capirà quindi che siamo noi a dire, come abbiamo detto nella nostra, già richiamata, lettera io non ci sto! E voglio sapere: Pantalone cosa ha pagato?
Un’ultima annotazione a margine della Sua ulteriore caduta di stile a proposito dei costi di gestione e condominiali, su cui avremo modo di tornare in altra occasione in maniera più approfondita, Lei sa che proprio il Consiglio Civico si fece parte attiva in occasione dell’invio delle famose “bollette” offrendo la propria collaborazione per evitare errori, mentre Lei si fece garante che entro il mese di luglio u.s., sarebbero arrivati i conti giusti che nessuno ha mai negato di voler pagare e se questi conti ancora non arrivano di chi è la colpa?
Ci pensi Signor Sindaco e, la prossima volta abbia un po’ più di umiltà, altrimenti alimenta quell’impressione si essere il satrapetto che ordina e i sudditi obbediscono.
Con osservanza
Il Consiglio Civico Aquilano