“Chiediamo che il progetto di legge regionale che comporta la fusione tra Tsa e l’Uovo venga ripensato e discusso con tutte le istituzioni culturali del territorio regionale, per predisporre un progetto di legge che sia il piu’ condiviso possibile”. Così l’assessora alle politiche Culturali del Comune dell’Aquila, Betty Leone, prende posizione sulla discussa riforma del Teatro. Già il sindaco, Massimo Cialente, aveva dichiarato la sua contrarietà, come Ente fondatore, al progetto di legge proposto dal vice presidente del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis, “Istituzione dell’Ente Teatrale regionale – Abruzzo Teatro – Teatro Stabile ad iniziativa pubblica”.
“Cinquant’anni fa nasceva una delle istituzioni culturali piu’ prestigiose del nostro territorio, il Teatro Stabile dell’Aquila, diventato successivamente Teatro Stabile d’Abruzzo, a testimonianza di quanto sia accresciuto il prestigio dell’Ente, orgoglio e fiore all’occhiello della nostra regione. Non vorremmo festeggiare il cinquantesimo anniversario del Tsa cancellandone il nome e la storia. Non siamo contrari ad una legge di riforma che comporti una razionalizzazione dei costi e una valorizzazione dell’efficacia delle istituzioni teatrali, purche’ – afferma l’assessore – si tratti di una legge organica, che utilizzi la cultura e il Teatro come strumenti per consolidare i legami della nostra regione. Una legge che rafforzi lo spirito di coesione dell’Abruzzo, dalla costa alle zone interne, mettendo in rete e creando un denominatore comune tra le diverse eccellenze culturali. La legge attualmente in discussione non ha questo obiettivo, al contrario ce ne allontana, perchee’ azzera con un colpo di spugna la storia di un polo culturale, riaccendendo antichi conflitti tra territori. Il processo di riforma del Teatro regionale non puo’ essere dettato dall’alto – conclude Betty Leone – ma deve essere frutto di un’ampia concertazione, che renda protagonisti territori e soggetti culturali”.
La settimana scorsa all’Emiciclo, in V Commissione, si erano avuti momenti di tensione dopo le audizioni del sindaco Cialente, di Antonio Centi e del Florian di Pescara. In quella occasione il sindaco aveva dichiarato: “Un progetto di Legge del quale non si capisce la vera utilità e che taglia completamente fuori il Comune del Cda del nuovo ente teatrale, malgrado attualmente contribuisca sostanzialmente al pagamento dei dipendenti del Tsa e della sede, oltre a possedere il Teatro Comunale. E non si capisce il perché di tanta urgenza e il motivo di questa forzatura, quando era stato richiesto da più parti un testo che riguardasse il riordino generale dell’intero sistema culturale abruzzese”.
Intanto oggi si registra l’azione congiunta di più di 30 associazioni teatrali e musicali abruzzesi che hanno inviato una mail di protesta sia alla Presidente della V Commissione, Nicoletta Verì, che al presidente della Regione, Gianni Chiodi, convocato in audizione. La missiva inviata riporta soprattutto, nei contenuti, la contrarietà verso il metodo attuato per portare avanzi questa iniziativa legislativa. Una forzatura rispetto ai tempi e ai modi, oltre al fatto che si tratterebbe di garantire una copertura economica futura a soli due enti teatrali in tutta la regione. Nel calendario della settimana politica all’Emiciclo non viene menzionata alcuna convocazione per discutere della legge presso la V Commissione, così come non compare nell’odg del prossimo consiglio di martedì 10 dicembre. (m.c.)