L’Aquila, ‘incartati’ su zona pedonale. Centrodestra apre a modifiche. Resta il nodo concertazione

di Alessio Ludovici | 15 Luglio 2021 @ 06:00 | POLITICA
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L’AQUILA – Incartati su qualche ora e qualche metro di zona pedonale. Sembra essere questa la situazione, all’interno di tutti gli schieramenti politici, tra i puristi della pedonalizzazione e i paladini dell’accessibilità del centro storico. Qualche ora, qualche metro, a volte centimetri attorno ai quali sembra impossibile trovare una qualsiasi mediazione neanche fossimo sul 38° parallelo. Ieri, ad ogni modo, c’è stata una riunione dei gruppi di maggioranza da cui è emerso un orientamento ad accogliere alcune delle richieste dei commercianti, modifiche che però dovranno passare al vaglio dell’amministrazione prima di diventare realtà. In particolare, ce lo confermano alcuni dei gruppi consiliari presenti, dalla riunione di ieri sarebbe emersa la volontà di spostare alle 20 la zona pedonale intorno a piazza Duomo nei giorni feriali, e posticipare alle 13 l’inizio di quella della domenica. Poche novità per via Garibaldi in cui la modifica principale è lo spostamento alle 13, il sabato, della partenza della zona pedonale. Un via libera sarebbe arrivato anche per la proposta, fatta dai commercianti, di prorogare il servizio navetta almeno fino alle 24 e garantire un servizio di vigilanza notturno presso il terminal. Vedremo come reagirà la giunta, non è chiaro chi fosse presente alla riunione di ieri sera. 

A sentire il dibattito cittadino sembra che il futuro della pedonalizzazione cittadina passi per quei pochi metri di zone pedonali odierne, del tutto provvisorie, e inserite in una città oggi ancora cantiere e ancora costretta a chiudere 10, 20 occhi, pena lo svuotamento del centro, sulla sosta selvaggia che contestualmente caratterizza il vicolo appena fuori la stessa zona pedonale, e con un Pums ancora da portare in consiglio e che, beninteso, è dotato di una prospettiva di lavoro decennale.

Siamo ‘incartati’ su quei pochi metri, questa è la realtà. Diversamente bisognerebbe pensare che su queste zone pedonali e sulle più che legittime posizioni di diversi portatori di interesse, qualcuno pensi di giocare anche altre partite. Ad agitare lo spettro della speculazione politica in questi giorni è stato Stefano Palumbo, capogruppo del Pd: “Le problematiche del centro storico – ha scritto in un comunicato stampa – non hanno bisogno di essere cavalcate dalla politica ma di essere affrontate, analizzate e risolte. Lo scontro di parte andato in scena ieri (il riferimento è al botta e risposta tra Pezzopane e Mannetti, Ndr) tra dichiarazioni di piazze deserte e vie affollate, alla ricerca di facile consenso, non aiuta di certo il percorso”.

E’ anche difficile, al contrario, credere che di mezzo ci sia il futuro delle sezioni elettorali del centro, anche perché producono una manciata di voti da dividere peraltro tra un’altissima densità di candidati, del resto in centro si pesca un po’ tutti. Forse c’è in gioco quella effimera visibilità che il centro garantisce a tutti, un pò di consenso mediatico che non produce voti, ma questo non è mai chiaro abbastanza fino al momento dello scrutinio elettorale. E’ anche difficile credere, fino a prova contraria, che sul futuro del centro storico della città capoluogo di regione si consumino scontri o posizionamenti altri.

Il 15 maggio, esattamente due mesi fa, molto prima che scoppiasse il prevedibile e ampiamente previsto affaire centro storico, chiedevamo all’assessore Carla Mannetti, che certamente non fa un lavoro facile, come si pensava di arrivare all’appuntamento con l’estate. L’assessore dichiarava a L’Aquila Blog che avrebbe ascoltato tutti: “Nei prossimi giorni ascolteremo tutti, le categorie e l’associazionismo, l’Urban Center che ci ha aiutato nella fase partecipativa del Pums, i comitati di residenti e non solo”. Una fase di concertazione. C’è stata? Ci sarà? Quando? Come? Concertazione e partecipazione chiede anche lo stesso Palumbo. Cambiamo, formazione di maggioranza, ha chiesto di “ascoltare i disagi segnalati in questi giorni e operare aggiustamenti progressivi per arrivare alla soluzione ottimale”. E concertazione e condivisione è quello che chiedono ora anche gli intransigenti della pedonalizzazione, come la chiedono i commercianti o i residenti. Concertazione, condivisione, gradualità sembrano essere le soluzioni identificate da tutti, ma forse andrebbero impostate a tempo debito e non usate come toppa sul buco.


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