di Enrica Centi – “Finalmente l’Abruzzo smette di vergognarsi. Il fatto che ad oggi possieda ben sei strutture Hospice è motivo per me di grande soddisfazione, un grande salto di qualità per il raggiungimento insieme ad altre nove regioni italiane dei livelli essenziali di assistenza”.
Si è espresso così il presidente della Regione Gianni Chiodi in occasione della cerimonia di apertura della residenza assistita dedicata alle cure palliative e alla terapia del dolore, residenza che trova collocazione nel centro assistenziale per anziani “ex Onpi” del Comune dell’Aquila.
La struttura, che ospita oltre 200 posti letto 12 dei quali convenzionati con il Servizio sanitario nazionale e dedicati all’hospice per cure palliative e terapia del dolore nei malati terminali, “era stata pensata per l’ospedale San Salvatore – spiega Giancarlo Silveri manager della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila. “Poi il terremoto ci ha obbligati a rimettere in discussione il progetto iniziale”.
Nata in tempi record da un’idea di Franco Marinangeli, Direttore della Cattedra di anestesia e rianimazione
dell’Università degli Studi dell’Aquila, con l’accordo di Comune e Regione, la struttura è la sesta nata in Abruzzo insieme a quelle di Pescara, Torre Vecchia Teatina, Teramo, Pescina e Lanciano, tre delle quali sono adibite anche alle cure palliative pediatriche.
“Un Hospice è soprattutto un atto di civiltà, un atto sociale dovuto non soltanto ai pazienti terminali, ma anche alle famiglie che tutti i giorni li assistono – spiega il professor Marinangeli.
L’eccezionalità dell’Hospice sta nel fatto di non essere una struttura chiusa. “Nulla a che vedere con un reparto d’ospedale – spiega Marinangeli. “L’assenza di regole troppo stringenti è legato al fatto che tutto è finalizzato al benessere psico-fisico del paziente. Ci sono ambienti adibiti a un utilizzo in comune, come la cucina o la sala, e i pazienti possono ricevere i loro familiari ogni volta che lo desiderano. Inoltre l’hospice dell’Aquila è l’unico in Italia ad avere una gestione universitaria. La sinergia tra università e sistema sanitario nazionale consente di portare avanti la ricerca sulle cure palliative, ricerca che attualmente non viene perseguita da alcun centro italiano”.
Nella struttura verranno dirottati anche buona parte dei servizi sanitari attualmente stanziati a Collemaggio, come il consultorio familiare che garantirà anche un servizio di social housing per ospitare le ragazze madri in difficoltà.
Inoltre 15 posti saranno dedicati ai pazienti di Alzheimer, oltre ai 120 riservati alla residenza assistenziale di anziani autosufficienti e non, di cui 40 già accreditati dal servizio sanitario.
“Dalla realizzazione di una residenza all’avanguardia” spiega il sindaco Massimo Cialente “sta nascendo anche un’idea nuova di fare assistenza domiciliare: una postazione web che consenta all’anziano di mettersi in contatto costante con gli operatori, così da garantire una comunicazione diretta tra il malato e la residenza assistenziale”.
Il Video dell’inaugurazione: http://www.asl1abruzzo.it/