L’Aquila, il viaggio dei Lupi in dispersione: “Solo di passaggio, cercano nuovi territori”
di Alessio Ludovici | 06 Marzo 2021 @ 06:29 | AMBIENTE
L’AQUILA – L’avvistamento di tre lupi in città, giorni fa, ha destato un certo scalpore. Un cittadino aquilano aveva intercettato tre esemplari su via XXV Aprile, verso l’incrocio con viale Corrado IV e il video pubblicato su Facebook è diventato virale. Un avvistamento insolito del resto, molto più “urbano” anche se casi simili erano già avvenuti, ad esempio nella zona della Villa Comunale. Abbiamo chiesto lumi a Federico Striglioni, zoologo del Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga.
Non si tratta di un branco, ma di lupi in dispersione
“Non si tratta di un branco in città, ma sono sicuramenti lupi in dispersione” chiarisce subito. Ma cosa vuol dire? I lupi in dispersione sono esemplari subadulti, di uno due o anche più anni che, nel periodo riproduttivo – una volta l’anno tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera – spesso vengono allontanati dal branco se non sono riusciti a scalarne la gerarchia.
“Questi lupi cominciano un lungo viaggio e può capitare anche che si incontrino con altri lupi in dispersione formando un piccolo gruppo. E’ uno dei momenti più critici della vita dei lupi, perché se capitano nel territorio di un branco vengono attaccati”. Spesso, ci spiega Striglioni, quando si sente di lupi morti è dovuto proprio a questo. “Quelli visti all’Aquila, visto il periodo, sono quasi sicuramente lupi in transizione, se fossero stati cuccioli allora sarebbe stato diverso, ci sarebbe potuta essere una tana in zona, ma non ne abbiamo alcuna evidenza”.
E’ il momento più difficile della vita di un lupo
Il Parco monitora costantemente la popolazione di lupi. Il numero di branchi si è stabilizzato, sono una ventina i gruppi. “Questo è un altro dei problemi di questi lupi in dispersione. Si spostano in cerca di un nuovo territorio da colonizzare e di un esemplare di sesso opposto con cui formare un nuovo branco.”
Ma è più facile a dirsi che a farsi. La forza del lupo del resto è il branco. Da soli la mortalità è altissima e non è neanche facile raggiungere l’obiettivo. “Il territorio protetto non è infinito – spiega Striglioni – e infatti dopo il boom iniziale il numero dei branchi ormai è stabile.”
Il caso dell’Aquila e i corridoi ecologici
E’ questo quindi uno dei motivi per cui si avvistano lupi anche in zone dove magari non se ne vedevano. Del resto possono percorrere anche centinaia di chilometri. Non è questo il caso dell’Aquila, nei dintorni della città se ne vedono spesso. Nessun branco di lupi in città ma esemplari passaggio. “L’abitato dell’Aquila, paragonato alle aree verdi che ha intorno è davvero piccolo. E’ normale quindi che possa trovarsi sul percorso che va ad esempio da un parco ad un altro”.
Alcuni avvistamenti ci sono stati più giù, su via Agostino Farroni, la strada che costeggia la ferrovia dalla Stazione a Pile. Ora quell’area è stata recintata, chiediamo se questi continui ostacoli al percorso della fauna possano aver costretto questi lupi a passare in zone più esposte e se non sia il caso di creare dei corridoi ecologici. “Non ho elementi per dirlo, sicuramente se ci sono nuovi ostacoli, nuove barriere, i lupi possono essere costretti a passare in zone più trafficate. Di solito passano nella boscaglia, lungo i fiumi. I corridoi ecologici servono proprio a questo, a collegare diverse aree naturali”. Un altro avvistamento era avvenuto proprio a Pile nel 2016, e proprio all’altezza del tratto di ferrovia oggi recintato. Chiederemo spiegazioni sulla recinzione a Fs, e al Comune se nella pianificazione della città si pensa anche a queste cose.
I nostri lupi non sono pericolosi
Ma sono pericolosi? Striglioni non ha dubbi. La risposta è no. “Questi lupi discendono dalle poche decine di esemplari che erano rimasti in Italia decenni fa, salvati dai Parchi e dai programmi di tutela della specie. C’è stata praticamente una selezione contro-deduttiva. Sono sopravvissuti esclusivamente gli individui più timidi e diffidenti nei confronti dell’uomo. Oggi in Italia la popolazione di Lupi è di circa 2500 esemplari. Può capitare che attacchino altri animali dentro un recinto, ma di solito non vanno lì con quello scopo. Comunque si tratta di lupi di cui l’uomo non deve aver paura. I lupi del resto sono intorno a noi. Quelli che monitoriamo li vediamo, sono sempre molto vicini ma non si fanno mai vedere. E anzi la loro presenza è un indicatore di una certa qualità ambientale”.
Il randagismo dei cani è un problema sia per noi che per il lupo
Se c’è una cosa di cui aver paura, invece, è il fenomeno del randagismo dei cani. E’ pericoloso per noi, e un ennesimo dramma per i lupi. “L’ibridazione cane lupo mette a rischio il patrimonio genetico della specie che rischia di andare perduto”. Sempre più spesso la parola lupo viene associata a quella emergenza, la realtà sembra molto diversa però.