Il presidente del consorzio di proprietari “Madonna del Carmine”, deve mettere a disposizione di L’Aquila 2009 S.C.A R.L., rappresentata dagli avvocati Angelo Maleddu e Sergio Fiorenzano, i verbali contenenti i criteri fissati dal consorzio committente, per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione e consolidamento post sisma.
A deciderlo è stata la quinta sezione del Consiglio di Stato, per la riforma della sentenza del T.A.R. Abruzzo, che nel 2012 aveva respinto la richiesta di L’Aquila 2009 S.C.A R.L.
«Avendo partecipato a fine 2011 ad una procedura d’assegnazione per l’affidamento di lavori privati – ha detto il presidente cda di L’Aquila 2009 S.C.A R.L. Paolo Tella – ci è stato negato dal consorzio committente il diritto di accesso agli atti, pertanto abbiamo deciso di presentare ricorso al T.A.R. prima e al Consiglio di Stato poi».
Nei giorni scorsi, il Consiglio di Stato ha riconosciuto il diritto di accesso agli atti.
«In tema di accesso ai documenti amministrativi – motiva la sentenza del Consiglio di Stato – è sufficiente che un soggetto, anche privato, ponga in essere un’attività che corrisponda ad un pubblico interesse, perchè lo stesso assuma la veste di “pubblica amministrazione”, riconoscendo come tale la “ricostruzione del patrimonio immobiliare danneggiato dall’evento sismico del 2009”».
«Il nostro intervento legale fino al Consiglio di Stato – conclude Paolo Tella – è stato teso a rendere trasparente la procedura di affidamento dei lavori nel pieno rispetto dell’autonomia dei proprietari nelle scelta dell’impresa. È leggittimo che i proprietari possano dare incarichi fiduciari ma è importante, proprio a tutela degli stessi proprietari e della città intera, che vengano rispettati, ad esempio, i principi sanciti dalla L. 77 in merito alla costituzione della maggioranza nelle assemblee. Inoltre dare evidenza alle caratteristiche delle imprese assegnatarie ed alle garanzie presentate è ulteriore motivo di tutela dell’interesse pubblico e privato. Ritengo che una maggior attenzione agli affidamenti vada nella direzione della tutela di quel bene comune chiamato città; questo è il principio riconosciuto dal Consiglio di Stato: la ricostruzione è di pubblico interesse».