L’Aquila, il caso Cogesa in prima commissione
di Alessio Ludovici | 17 Gennaio 2023 @ 06:09 | AMBIENTE
L’AQUILA – In prima Commissione consiliare del Comune dell’Aquila è approdata, ieri mattina, la spinosa vicenda della scadenza della convenzione con il Cogesa per il conferimento dei rifiuti all’impianto di Noce Mattei. A margine anche un punto sulla raccolta differenziata nel territorio comunale dell’Aquila. E’ soprattutto la vicenda Cogesa a tenere banco però. Convocata dal presidente della commissione, Livio Vittorini, la seduta è stata richiesta da Stefania Pezzopane ed altri esponenti delle opposizioni.
“Un tema rilevante” ha esordito Stefania Pezzopane, Pd, rappresentando la proprio preoccupazione su una questione delicata. Il Comune dell’Aquila ha infatti un contratto in essere con Cogesa per conferire a Noce Mattei l’indifferenziato, 22mila tonnellate l’anno. Come emerso in queste settimane la trattative per il rinnovo del contratto si è incagliata sul prezzo che Asm paga. Cogesa ha infatti chiesto un aumento cospicuo sia relativo alle ultime due annualità, pur in presenza di un contratto e relative tariffe in essere, sia per il futuro rinnovo. Condizioni ritenute inaccettabili ,da Asm in primis come dal Comune dell’Aquila.
“Si sta cercando di strumentalizzare una questione”, ha esordito l’assessore Fabrizio Taranta. “Le condizioni del contratto devono soddisfare entrambe le parti e il Comune dell’Aquila si è già detto disponibile a rivedere le tariffe e fare uno sforzo”. Una delle criticità sollevate da Cogesa è sulle caratteristiche dell’indifferenziato aquilano, il cui la parte organica sarebbe troppo grande. “Non sta al Cogesa – così Taranta – questionare sul livello della differenziata dell’Aquila, sappiamo che siamo al disotto della soglia richiesta ai comuni ma dobbiamo anche cercare di capire da dove si è partiti. All’aquila nel 2012 eravamo al 20%, ora siamo riusciti ad arrivare al 42%” e questo, ha aggiunto al netto di specificità che complicano le cose e la ricostruzione, l’alta mobilità dei cittadini all’interno del Comune dell’Aquila. “Abbiamo messo in campo in questi anni iniziative per uscire da questa situazione, ci sono progettazioni per 34milioni di euro, e un progetto esecutivo per l’informatizzazione del servizio, per arrivare alla tariffa puntuale”.
Molto netto anche l’intervento di Lanfranco Massimi, amministratore delegato di Asm che, in prima battuta, ha ricostruito le vicende storiche, di inizio anni 2000, che hanno portato ad avere gli impianti a Sulmona ed Avezzano e non a L’Aquila. Quindi ha ricostruito il rapporto tra L’Aquila e il Cogesa e della vicenda del rinnovo del contratto. Ad aprile 2021 il Cogesa in assemblea decide che la tariffa deve aumentare. Come Asm decidiamo di trovare un accordo visto che il contatto va a scadenza, veniamo incontro alle vostre esigenze di bilancio del Cogesa e nasce una trattativa in cui noi avremmo riconosciuto uno sforzo in più a patto che si fosse rinnovato per un periodo almeno triennale se non quinquennale. Non possiamo ogni anno ricontattare la tariffa”. A complicare il percorso arrivano il covid e la guerra. C’è un’esplosione di costi per l’energia ha confermato anche il rappresentante di Cogesa, Stefano Margani, presente ieri in rappresentanza anche dell’amministratore unico Franco Gerardini, fresco di nomina e di polemiche. L’auspicio, emerso da tutte le parti in commissione, è che si arrivi ad un nuovo accordo, almeno in teoria. Altrimenti Asm dovrebbe trovare una soluzione tampone e poi ribandire il servizio con gara europea, per Cogesa si tratta di trovare altre 22mila tonnellate di rifiuti posto che valgono 3,5 milioni di fatturato sui 18 complessivi. Un compromesso che tenga presente gli interessi di tutti nella vicenda, degli equilibri di bilancio della società Peligna come delle prospettivi di sviluppo di Asm, in linea con le indicazioni regionali che spingono ad un’azione sinergica le aziende protagoniste dei subambiti del territorio.
Livio Vittorini, presidente della commissione Programmazione e Bilancio ha commentato così la riunione di ieri: “E’ stata offerta la possibilità a tutti i commissari di prendere consapevolezza circa una situazione di stallo nelle trattative che ha ragioni e radici ben precise. Sin dal mese di settembre infatti l’Asm per tramite del suo amministratore unico, avv. Massimi, ha posto per iscritto le basi per un percorso collaborativo finalizzato alla prosecuzione del rapporto bilaterale – cui tutti noi amministratori teniamo – tra Asm e Cogesa. Dichiarandosi disponibile a rivedere al rialzo e retroattivamente la tariffa di 110€ per il conferimento dei RUI (rifiuti urbani indifferenziati) contrattualmente prevista per tutto il 2022, a 117€ da confermarsi, nell’ottica della sana programmazione alla base della gestione di ciascuna società, per il triennio 2023/2025. Da allora, nonostante la tariffa così come indicata (117€) venisse direttamente proposta da Cogesa per tutto l’anno 2023 non ci sono state aperture da quest’ultima che viceversa ha applicato e contabilizzato negli 2021 e 2022 tariffe unilateralmente (e quindi illegittimamente) riviste al rialzo all’Asm.”
“Pare chiaro – prosegue il Presidente della I Commissione – che questa amministrazione congiuntamente ad Asm stiano lavorando, nel riserbo che tematiche così delicate richiedono, a soluzioni di back-up che contemplino il mancato rinnovo del contratto scaduto in data 31.12.2022 con Cogesa fermo restando che l’auspicio dell’intera commissione sia stato quello di un accordo che possa contemperare le esigenze delle due parti. In merito alla situazione della raccolta differenziata registriamo, con favore, il raddoppio della stessa dal 2012 ad oggi con percentuali superiori al 40% ma ben sappiamo che ciò non è sufficiente per ritenerci soddisfatti. L’impegno di Asm e dell’amministrazione attiva vanno verso la direzione di un incremento di tale %. che però, come ha ben ricordato l’avvocato Massimi, necessita di ingenti investimenti come testimoniano le recenti esperienze di alcuni comuni del nord Italia.”