di Marianna Gianforte – Hanno scelto la vigilia della Festa dei Lavoratori per protestare contro «la cecità della politica» che blocca il futuro di oltre cento lavoratori «con conseguenze anche sull’efficienza della ricostruzione». I lavoratori di Abruzzo Engineering rischiano di essere esclusi dalla ricostruzione, nella quale dovrebbero avere un ruolo importante all’interno del Genio Civile, dove giacciono oltre duemila pratiche relative ad altrettanti progetti di ricostruzione pesante dell’Aquila. Una sessantina di lavoratori stamattina hanno organizzato un presidio davanti alla sede del Genio Civilie in via Rocco Carabba, e già sono pronti a spostarsi nella sede delle commissioni provinciali, dove sono in corso le riunioni della Provincia con tutti i consiglieri.
I 187 lavoratori di Abruzzo Engineering sono attualmente in cassa integrazione in deroga. Dal 6 maggio una parte di loro dobvrebbe lavorare negli uffici del Genio Civile, in base a una convenzione interistituzionale che prevede che 68 persone vengano assegnate al Comune e i restanti 30 alla Provincia. A bloccare questo passaggio è la mancata firma dell’intesa da parte del Presidente della Provincia, Antonio Del Corvo.
«Un’intesa proposta dal capo dell’Ufficio speciale Paolo Aielli – spiega la responsabile per la Ricostruzione dell’Aquila della segreteria della Cgil dell’Aquila – al presidente Del Corvo e al sindaco Massimo Cialente. Un passaggio che prevede il supporto temporaneo per qualche mese per lo sblocco dell’arretrato delle pratiche sia al Genio Civile, con 30 unità di Abruzzo Engineering, e un supporto al Comune dell’Aquila con 12 lavoratori . Questa intesa – che prevederebbe il reintegro dei dipendenti di Abruzzo Engineering già dal 6 maggio – è stata firmata da Cialente con un atto di responsabilità proprio perché sarebbe una boccata d’ossigeno per i lavoratori in cig e anche alla ricostruzione della città». Il presidente della Provincia ha dato il compito ad alcuni dirigenti di fornire un parere «che però non era necessario – aggiunge la Innocenzi – in quanto si tratta di un’intesa puramente di responsabilità politica». Intanto la sindacalista e tutti i lavoratori lanciano un appello a sbloccare questa situazione. «Il blocco del Genio Civile danneggia i cittadini, non permette il reingresso nelle abitazioni e prolunga il dispendio di risorse per l’Autonoma sistemazione – spiega la Innocenzi -. Inoltre non permette alle imprese di attingere ai pagamenti». Un quadro “fosco” per la sindacalista, in quanto a medio termine «il blocco del Genio Civile comporta disoccupazione e cassa integrazione sia per i dipendenti delle imprese edili sia per quelli di Abruzzo Engineering», sui quali tra l’altro a giugno pesa la spesa di Damocle del licenziamento se non si troveranno soluzioni diverse.
«Serve una soluzione a regime – prosegue la Innocenzi – non pensiamo che debbano restare per sempre con proroghe al Genio Civile, ma la Regione che detiene il 60% della società deve decidere insieme agli altri enti. Ma il paradosso è che abbiamo 187 persone in cassa integrazione in deroga, che già da domani potrebbero dare il loro contributo lavorativo».
Per quanto riguarda il fondo per il riassorbimento di questi lavoratori provengono dalla delibera Cipe (si tratta di circa 3 milioni), che vengono da richieste e proposte di riparto avanzate dagli Uffici speciali, tra le quali propostein supporto di Abruzzo engineering.