Ricostruzione e legalità: le parole chiavie della visita del presidente del Senato, Pietro Grasso, nel giorno dell’anniversario del terremoto del 6 aprile. A piedi da piazza Duomo a via XX Settembre passando per il palazzo della Prefettura. E poi, subito dopo il minuto di silenzio davanti alla Casa dello Studente ha ribadito: «La ricostruzione de L’Aquila è una questione nazionale. È un impegno imprescindibile per noi. Enti locali e Stato hanno dato ora continuità agli strumenti per ripartire con la ricostruzione. Ora i soldi ci sono, bisogna scaglionarli con un piano organico. Sia il sindaco Cialente e il ministro Barca mi hanno rassicurato con una prospettiva di ricostruzione tra cinque e otto anni».
UNA RISPOSTA ALLE POLEMICHE. Parlando della ricostruzione ha spiegato che «le polemiche sollevate vengono dalla voglia di andare avanti e sono frutto di indignazione e rabbia. Dopo quattro anni c’è ancora dibattito sulla ricostruzione e quindi bisogna risanare questa ferita. Quindi agli aquilani bisogna dare fiducia perché si può sperare di ripartire nella più totale legalità». Di legalità ha parlato con gli studenti dell’Itis, in occasione del Consiglio nazionale dei presidenti delle consulte (Cnpc) dove sono stati esposti degli striscioni realizzati nel viaggio a Palermo organizzato dai docenti dell’istituto aquilano. Ai giovani, citando Antonio Gramsci, Grasso ha parlato del pericolo dell’indifferenza.
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EVITATI SCIACALLI E AVVOLTOI. Il presidente Grasso ha sottolineato che «anche da procuratore Antimafia sono stato molto attento alla ricostruzione e con il gruppo di lavoro che si è creato qui all’Aquila tra i magistrati abbiamo evitato gli sciacalli e gli avvoltoi». Per Grasso «la magistratura aquilana ha lavorato bene e abbiamo evitato che le consorterie mafiose potessero mettere le mani sulla città».