di Fabio Iuliano – Sindacalisti, referenti di associazioni, consiglieri comunali e provinciali, ma anche avvocati e liberi professionisti. Tutti rigorosamente under 40. Sono i primi firmatari dell’appello-manifesto a sostegno della ricostruzione dell’Aquila con il quale chiedere a Roma e all’Italia intera di finanziare gli interventi. Un appello – divulgato attraverso una lettera aperta – formulato nella maniera più trasversale possibile, tant’è che una delegazione dei promotori (i primi firmatari sono 44) ha presentato l’iniziativa seduti tutti insieme dai banchi dell’aula consiliare a Villa Gioia. «In questi giorni si sta definendo una questione cruciale per i destini della nostra città e del cratere sismico i finanziamenti per la ricostruzione», si legge nell’appello. «per il momento, il governo non ha inserito la vicenda aquilana nel primo provvedimento che ha assunto (Imu e Cassa Integrazione in deroga), nonostante la giusta protesta messa in atto dal sindaco. Ci troviamo di fronte un punto di non ritorno, questo territorio non può più sopportare incertezze ed un ulteriore slittamento dei tempi di inizio della ricostruzione. Il disagio sociale ed economico ha ormai raggiunto livelli insostenibili, mentre le nuove generazioni di aquilani, vittime della precarietà e dell’assenza di prospettive, sono costretti ad abbandonare la nostra terra (secondo gli ultimi report 100 giovani al mese)». Il segretario Pd Stefano Albano ha ricordato che la città è in un momento di svolta o di incubo: «Non si può continuare a mendicare ai governi di turno».
Dal segretario del Pd giunge dunque l’appello all’unità: «Vogliamo coinvolgere anche gli altri sindaci». Per la prossima settimana è prevista un’assemblea pubblica nel corso della quale verrà illustrato il programma delle iniziative legate all’appello. «Si è perso tempo, ora dobbiamo cambiare marcia». ha spiegato Emanuele Imprudente, consigliere comunale di L’Aquila Città Aperta, «sappiamo di dover correre e di coinvolgere tutti, dai Comuni del cratere sismico ai rappresentanti politici regionali». Il consigliere provinciale Pierpaolo Pietrucci ha indicato il primo obiettivo: «Andremo a Roma per gridare “Salviamo L’Aquila”, marceremo sotto un’unica bandiera, quella neroverde, la bandiera aquilana. Si torni immediatamente a ristabilire l’erogazione dei fondi per la ricostruzione dell’Aquila con la cassa depositi e prestiti, non esistono strade diverse».
L’importante, per i firmatari, è che analogamente a quanto avviene nel post-sisma emiliano, le istituzioni «parlino la stessa lingua». Per il consigliere Daniele Ferella è importante che «non ci si divida più su un gesto, come quello della bandiera». Solo così si dimostra di non essere «strumentalizzabili dai più anziani», come ha sottolineato l’assessore Guido Liris. Entrando nel merito dei finanziamenti, da parte di tutti è condivisa la necessità tornare al metodo della Cassa depositi e prestiti.