Riceviamo due posizioni nette e critiche contro l’appello al voto utile lanciato giorni fa dal sindaco, Massimo Cialemte.
Per Roberto Santangelo (Pdl), «l’appello al voto utile è offensivo, il valore del voto prescinde da ciò che esprime. Il voto non è mai inutile; inutile è non votare perché permette ad altri di decidere per noi, ci toglie quel poco di diritto che abbiamo, ci precipita nel disfattismo e nel cinismo
Se invece crediamo che la democrazia e la libertà siano principi fondamentali, allora il voto è sempre utile, quale che sia.
Questo mio appello nasce dal fatto che durante questa intensa campagna elettorale ho avuto modo di confrontarmi e riflettere con una buona fetta della cittadinanza, riscontrando un diffuso sentimento di apatia e di rassegnazione. A volte di rabbia…
Proprio per questo occorre, far si che questi ultimi giorni siano dedicati come non mai alla concretezza e all’ascolto, senza cadere nella trappola della demagogia. Tra l’altro ritengo fondamentale trovare un modo per riannodare il filo delle diverse esperienze, anche generazionali, evitando di rimanere prigionieri di facili schematismi: periferie contro centro, giovani contro vecchi, precari contro garantiti, professionisti contro impiegati pubblici… Cittadini contro Filiera.
Il disegno della ricostruzione deve essere, pur nel rispetto di tutte le specificità, un disegno unitario!
Proprio per questo, faccio un appello a tutti gli elettori moderati affinché sostengano il Popolo delle Libertà, perché il nostro movimento, l’unico realmente interclassista, non solo ha dimostrato di essere il partito della concretezza, ma per vocazione si configura come il luogo della sintesi, la “casa” comune nata proprio tenere insieme il centro con la destra. Ritengo che si tratti di un progetto che merita di essere ancora sostenuto e alimentato».
Per Ettore Di Cesare (Appello per L’Aquila), «comincia con un sussurro che poi cresce e si fa sempre più forte e insistente fino a diventare una pretesa e una minaccia:
Cara Cittadina, caro Cittadino usalo bene il potere che hai, non sprecarlo, vota utile!
Sì, certo, ma utile a chi? Utile per che cosa?
Utile è il voto che mantiene le cose come stanno? Utile, cioè, a proseguire con l’andazzo che tutti conoscono?
Basta guardarsi intorno e si capisce facile facile per chi sono stati utili i voti delle volte passate, e a chi devono continuare a portare utili i nostri voti.
Utile è il voto che non pesta i piedi a chi conta in città e fuori.
E’ utile il voto che non disturba chi gli utili ha continuato ad accumularli grazie all’emergenza mai finita, alla ricostruzione mai davvero cominciata e ai piccoli e grandi saccheggi che invece sono ben avviati ovunque nelle nostre terre.
E’ utile il voto che ti promette il favore e la buona parola in tempo di voto e che non ti darà mai udienza in tempo di governo.
Il voto è utile perché sa mettere insieme le cose e le persone che sembrano diversi ma che poi, al momento utile, si sono sempre capiti bene. Quando c’è da incassare le differenze non contano, basta saper contare.
Il voto è utile per avere ancora il mandato “democratico” per continuare così, ancora, sempre di più, con sempre meno limiti a fare utili».