Dopo la pubblicazione dell’articolo su Nwes-town dal titolo “la città smarrita: nel marasma di sterili polemiche si nascondono scomode verità”, Mario Di Gregorio, ora sospeso quale dirigente del Comune dell’Aquila in merito all’inchiesta Do ut des, specifica alcune questioni che lo hanno visto protagonista:
1) Il Comune dell’Aquila non decise di eseguire i puntellamenti; al contrario fu investito di tale competenza con Circolare del Capo del DPC prot.8033 del 5.05.2009 e con nota prot.4206 del 30.04.2009 del Vice Commissario per la Salvaguardia dei Beni Culturali.
2) Le modalità di affidamento, furono stabilite con l’atto d’intesa da lei richiamato del 16.06.2009 sottoscritto dal Prefetto, nella sua qualità di Vice Commissario Vicario, oltre che da tutti gli altri Vice Commissari, dal Comune e dalle associazioni locali di categoria. In base a tale accordo gli elenchi da cui attingere per la scelta delle ditte furono stilati tutti ed esclusivamente dal Prefetto.
3) Per la realizzazione dei puntellamenti, è stato necessario tener conto di specifiche cautele, della sicurezza pubblica e degli operatori, degli equilibri statici in continua evoluzione, dei danni progressivi anche in vista delle continue repliche degli eventi sismici. Tale circostanza ha comportato nella stragrande maggioranza dei casi l’impossibilità di predeterminare l’importo delle lavorazione (dunque dell’affidamento).
4) Con mia disposizione del 3.07.2009 fu nominato ai sensi del D.Lvo 163/06 responsabile unico dei procedimenti di puntellamento del centro storico, l’ing. Galassi, con funzioni anche di coordinamento delle attività di puntellamento.
5) Gli affidamenti dei puntellamenti furono un’attività di per sè molto rapida; considerando che il primo elenco trasmesso dal Prefetto era datato 25.08.2009, per il centro storico durò circa 2-3 mesi. Per questo motivo il contratto tra Steda e DaMa consulting, sottoscritto il 18.12.2009, non poteva riguardare l’affidamento dei lavori di puntellamenti.
6) In data 28.08.2009 fu affidato il puntellamento di Palazzo Carli alla ditta Silva Costruzioni. Il responsabile del procedimento mi ha confermato pochi giorni fa che la ditta Silva era ricompresa tra la documentazione trasmessa dal Prefetto il 25.08.2009. l’Ordinativo specifica l’indeterminatezza dell’importo in ragione di quanto già espresso al punto 3). La ragione che portò il sottoscritto e il RUP a ritenere che l’importo dei lavori potesse essere inferiore a 600.000 euro sta nel fatto che i piani terra e primo del Palazzo erano già stati puntellati dai Vigili del fuoco.
7) La ditta Silva dopo l’emissione del Certificato di Pagamento n.2 del 16.11.2009 fu informata della inadeguatezza della propria qualificazione SOA per continuare a lavorare.
8) Dagli atti conservati dal RUP risulta che la ditta Silva con propria comunicazione in data 18 novembre 2009 chiese l’autorizzazione per costituirsi in ATI con la società Steda SPA. Con prot.4100 del 19 novembre 2009 fu concessa l’autorizzazione richiesta e, nelle more, fu disposta l’interruzione dei lavori.
9) Quel provvedimento fu condiviso da me e dal RUP considerando l’urgenza dei lavori e l’irragionevolezza nel decidere di sgomberare il cantiere già installato da Silva per un successivo subentro di altra ditta.
10) Dagli atti dell’inchiesta risulta chiaramente e senza ombra di dubbio come il sottoscritto non abbia mai suggerito nessuna ditta alla Silva con la quale costituire l’ATI.
11) Ho conosciuto Vladimiro Placidi soltanto nel luglio del 2009, quindi a quell’epoca non eravamo affatto “molto amici”.
12) Lo Stato di Avanzamento n.3 relativo ai lavori a tutto il 28 marzo 2010 non è stato mai sottoposto alla mia attenzione. L’ing. Galassi in qualità di RUP, mi ha riferito che è stato istruito soltanto nel corso del 2011. A quell’epoca ricoprivo altro incarico in altro Settore.