di Emanuela Medoro – Mi unisco al coro a più voci intonato all’Aquila per l’inaugurazione del restauro di Porta Napoli. Ho passato più di quarant’anni della mia vita nella zona di Piazza Pasquale Paoli, passeggiavo tutti i giorni per Viale Crispi, la severa sagoma di Porta Napoli è stata una delle architetture fondamentali della mia vita. Porta Napoli era il segno del momento di voltarsi indietro per tornare verso la città.
Che gioia rivederla oggi, bella, pulita ed intera! La stessa impressione deve averla fatta a tante persone presenti all’inaugurazione. Tante facce sorridenti, finalmente. La Porta che apre la città intra moenia verso le ville ed i villaggi extra moenia, restaurata e percorribile!
La gioia è più grande perché andando dalla Porta verso la città ci sono tanti cantieri in piena attività, qualche abitante della zona è già tornato a casa, tanti torneranno quanto prima, sempre che i lavori continuino al ritmo di oggi. Un giorno all’incrocio tra Viale Crispi e via Piave contai con un solo colpo d’occhio 7 cantieri. Oggi finalmente si incomincia a salire verso la città, il fabbricato accanto al Massimo è un cantiere! Dall’altra parte della città, a partire da Porta Castello si contano due grossi cantieri, anche su Via Garibaldi tre cantieri all’opera. Si respira dunque un’aria diversa, qualcosa si è fatto, molto c’è da fare ancora, però oggi si vede concretamente la possibilità di una rinascita e del ripopolamento della città.
A presto dovrebbe esserci la riapertura e restituzione alla città del Palazzetto dei Nobili, già finito, credo. Dunque mi aspetto un’altra inaugurazione, e ne voglio tante altre in prosieguo di tempo, anzi in tempi brevi. Sono nella terza età, e non mi restano avanti tempi biblici.
E, per piacere, al più presto incomincino i cantieri anche per le case del centro storico, gli abitanti si sentono abbandonati, scorrono sui social network forti lamentele ed accuse generiche o mirate per le condizioni in cui versano i vicoletti del centro.
Coraggio, andiamo avanti tutti! Un po’ di ottimismo e di fiducia in noi stessi mi sembra necessario, ricordiamo che la classe politica che governa la ricostruzione è democraticamente eletta a maggioranza e rappresenta la città, cioè noi tutti. Che non prevalga la cosa più brutta che abbia prodotto L’Aquila: l’individualismo negativo, la critica negativa di tutto e tutti per affermare la propria intelligenza. Non serve a niente. Servono invece fiducia, unità e sorriso come sostegno e spinta al fare di tutta la comunità.
Accontentiamoci dei piccoli passi, e che vadano verso i vicoletti e le case del centro, per piacere.
La bacchetta magica non esiste nella realtà. Per trovarla rimando alle opere di fantasia.