di Marianna Gianforte – Terremoto e ricostruzione al centro del Consiglio regionale straordinario di oggi. Battibecchi, battute, qualche parolone volato tra i banchi. Un consiglio regionale vivace e a tratti anche polemico quello di dedicato ai temi della ricostruzione dell’Aquila e del cratere sismico.
Al centro del dibattito – mentre ad aspettare risposte c’erano anche gli inquilini dell’edilizia residenziale pubblica, ancora in attesa della ricostruzione delle loro abitazioni – alcune proposte infine accorpate in un’unica risoluzione dal titolo: “Definizione della legislazione e del ruolo della Regione Abruzzo nella ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009”. Una risoluzione – approvata all’unanimità con la sola astensione del consigliere del Prc, Maurizio Acerbo – che ha, al primo punto, lo scopo di “sollecitare il Governo a definire un quadro finanziario per le attività complete della ricostruzione, con dotazione delle risorse necessarie, di immediata disponibilità, secondo procedure di attivazione di un mutuo presso la Cassa depositi e prestiti già attuate negli altri casi di ricostruzione post-sisma”.
E pure se tra i banchi qualcuno ha fatto notare che «a quattro anni dal sisma più che un consiglio regionale straordinario servirebbe una politica capace di decidere», la risoluzione ha di buono che proviene da una proposta bipartisan, già presentata nella mattinata di ieri dai vice presidenti del consiglio regionale, Giorgio De Matteis e Giovanni D’Amico. La risoluzione, inoltre, impegna l’assemblea e il presidente della Giunta, Gianni Chiodi, anche ad attivare “con urgenza, attraverso le rappresentanze parlamentari e il Governo, misure legislative immediate che consentano la modifica dell’articolo 3 bis, comma 6, della legge 135/2012, assegnando, in quota parte sulla rata venticinquennale, le risorse necessarie alla copertura di un miliardo di euro per la ricostruzione del terremoto dell’Aquila e dei Comuni del cratere, con il ristoro per la Regione Emilia-Romagna negli esercizi finanziari successivi”.
E poi, ancora un passaggio importante, è l’invito ad “avviare l’iter di approvazione di una legge regionale, partendo dai testi già depositati nella Commissione competente, attivando le consultazioni tese a raccogliere i più ampi contributi, le migliori metodologie e a valorizzare al massimo i fattori della partecipazione pubblica”.
La risoluzione ingloba anche una proposta a firma dell’assessore Gianfranco Giuliante e del consigliere Luca Ricciuti, sulla necessità di attuare un “Piano speciale territoriale”. In particolare impegna il consiglio e la Giunta “ad approvare un provvedimento normativo sulle possibili semplificazioni delle procedure urbanistiche e di pianificazione territoriale che emergeranno dal confronto con Provincia e Comuni interessati nell’area del cratere, in modo da agevolare i processi di ricostruzione e rimodulazione delle aree; a demandare alla Commissione consiliare competente l’avvio immediato dei lavori di audizione, consultazione, confronto istituzionale ed elaborazione legislativa” e “a redigere un piano di sviluppo del territorio, a seguito di un confronto costruttivo con gli enti locali interessati, che tenga conto della vocazione culturale dell’Aquila in considerazione della candidatura della città a Capitale europea della cultura 2019, della ricostruzione sociale e delle politiche di coesione, di edilizia residenziale e popolare, sia pubblica che privata”. Approvata all’unanimità anche una risoluzione del consigliere Acerbo sull’assistenza alla popolazione del Comune dell’Aquila, che invita il presidente Chiodi a intervenire nei confronti del Governo e il Parlamento “per definire un provvedimento che autorizzi il sindaco a disporre degli alloggi del progetto Case e dei Map per l’assegnazione”, tra le altre situazioni, “alle nuove coppie formate dopo il sisma o nuovi nuclei monoparentali di cui almeno uno componente con casa inagibile”.