«Delle due l’una: la vicenda del Concorsone a L’Aquila o è un tipico caso di schizofrenia politica, o l’ennesimo caso in cui la politica vuole avere libertà di distribuire posti di lavoro». Lo afferma il deputato di 5 Stelle Gianluca Vacca secondo il quale «la vicenda non ha altre spiegazioni, anche alla luce delle inconsistenti parole del Ministro al mio question time di ieri e degli emendamenti presentati al Senato da Pezzopane ed altri. In pratica – ricorda il parlamentare – l’anno scorso il Governo decide di fare un concorso molto selettivo per uscire dalle continue deroghe dettate dal perdurante stato emergenziale, ritenendo opportuno garantire trasparenza e meritocrazia nella ricostruzione aquilana. Terminato il concorso, con migliaia di idonei a disposizione, moltissimi enti locali del cratere, capitanati dal Comune dell’Aquila del duo Cialente/Aielli, hanno continuato a reclutare personale con pratiche discrezionali, bandi e rinnovi in deroga alle leggi ordinarie, e infischiandosene delle professionalità selezionate con il concorsone.
Il Governo attuale, stando alla risposta del Ministro di ieri – osserva Vacca – sembra tollerare questo atteggiamento degli enti locali aquilani. Quindi prima si spendono dei soldi pubblici per selezionare personale in modo trasparente e meritocratico, poi si reclutano persone aggirando tali figure e continuando secondo metodi discrezionali: non è questa schizofrenia politica? Oppure i politici/baroni aquilani vogliono continuare la tradizione italica di elargizione di posti di lavoro in perfetto stile clientelare? Anche in questo caso il Pd, a cominciare da Cialente e Pezzopane, si comporta esattamente come il Pdl, coltivando lo stato emergenziale perpetuo per poter agire discrezionalmente, spacciando oltretutto tali comportamenti come vittorie e pratiche virtuose. A pensar male si fa peccato, diceva qualcuno, ma – conclude l’onorevole Vacca – quasi sempre ci si azzecca…».