L’Aquila che Vogliamo interviene sulla mancata consegna della bozza della Legge per la Ricostruzione ai Consiglieri, oggetto del Consiglio Comunale di domani. «Il Consiglio Comunale del 12/7 è stato anticipato a domattina alle ore 8,30. Il motivo è il termine per gli emendamenti al disegno di Legge per la Ricostruzione fissato per il giorno 11/7. A parte la pachidermica reattività che ci si è concessa finora per la convocazione del Consiglio, rimane il fatto GRAVE che nessuno si preoccupa che ai Consiglieri non è ancora stato fornita la bozza aggiornata della proposta di legge.
Allora ci si domanda: di cosa si potrà parlare domani?
Se invece la bozza è stata fatta visionare solo ad alcuni (quella vecchia è stata inviata a tutti i consiglieri come è logico fare sempre) forse è già tutto deciso?».
De Matteis: amministrazione incapace e frettolosa – La frettolosa anticipazione a domani del Consiglio comunale in seduta aperta, per l’esame della proposta di legge sulla ricostruzione dell’Aquila e sulla fine dell’emergenza, è l’ulteriore testimonianza dell’incapacità dell’Amministrazione attiva di gestire le problematiche serie che riguardano la città.
Quando il nostro gruppo consiliare chiese al Presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti, una seduta straordinaria sul problema, chiese anche di fissare tale riunione in tempi strettissimi, eccependo la circostanza che il 12 luglio – data inizialmente stabilita dallo stesso Presidente – era un giorno troppo lontano. La necessità era di poter far valere le ragioni del Consiglio comunale prima della seduta del Consiglio dei Ministri che si è tenuto venerdì scorso. Sapevamo perfettamente che, dopo la seduta del Consiglio dei Ministri, difficilmente ulteriori emendamenti potevano essere inseriti in quella proposta. Cosa del resto emersa anche nel corso della riunione con i Sindaci del cratere, in corso oggi alla presenza di Parlamentari abruzzesi. Ma non siamo mai stati ascoltati.
Ora, il Presidente Benedetti ci fa sapere, via sms, che la riunione del Consiglio è stata anticipata a domani, alle 8.30, alla sala del Consiglio provinciale di via Nurzia. I termini per presentare gli emendamenti in Parlamento, infatti, scadranno l’11 luglio. La frittata è praticamente fatta.
Cosa accadrà adesso non è difficile da prevedere. In fretta e in furia si predisporranno delle proposte, il cui inserimento nella legge per la ricostruzione dell’Aquila è seriamente in dubbio, vista la delicatezza della materia e la tempistica. Eppure c’era tanto da eccepire su questo maxi emendamento per L’Aquila: gli uffici straordinari e le problematiche inerenti il personale ne sono un esempio.
Una seduta consiliare fissata la scorsa settimana – i tempi c’erano – avrebbe permesso un esame sereno della proposta in questione e la possibilità di formulare delle richieste di emendamento da parte dell’unico organismo che rappresenta L’Aquila, vale a dire il Consiglio comunale.
Chiaramente domani il nostro gruppo darà battaglia per chiedere una modifica sostanziale della norma che si appresta a iniziare l’iter parlamentare, ma quanto accaduto è la riprova di come l’amministrazione Cialente e determinati esponenti della maggioranza non operino nell’interesse della città.