di Antonio Porto – Le critiche del Sindaco, secondo cui sarei l’“economista dei poveri”, non sono sostenute né da una lettura dei saggi e dei volumi che ho scritto, né da una conoscenza dell’economia, ma solo dal risentimento per le mie critiche sul comportamento che egli sta tenendo da anni e che si basano su fatti conosciuti dalla cittadinanza. Ciò nonostante sono lusingato dell’appellativo riservatomi.
La povertà è stata sempre segno di dignità. Qualcuno avrà sentito in tv interviste ad alcune pensionate le quali hanno raccontato con lucidità e dignità il dramma nell’arrivare a fine mese, causato da scelte di “politicanti” liberisti. L’indice di povertà più basso dal dopo guerra, misura la crisi depressiva più acuta che le classi sociali, ad esclusione di quelli ricche, stanno vivendo. La classe politica disattenta e incapace di porre in essere misure anti recessive, si limita a salvaguardare i partiti, la posizione della casta e dei suoi grandi elettori. Gli economisti dei poveri, in India, per gli obiettivi raggiunti con le loro proposte hanno meritato l’attenzione dell’economia colta e della fondazione Nobel, conquistando interlocutori attenti che, nella nostra città ed in Italia sono assenti.
Sindaco, è facile fare l’economista dei ricchi e della Casta, essendo sufficiente fornire a costoro l’indirizzo di banche nelle Cayman o in altri paradisi fiscali. Le scelte dei “politicanti”, purtroppo hanno portato la disoccupazione, soprattutto giovanile, a livelli mai raggiunti, incrementato le differenze sociali, impoverito milioni di persone (il 48% dei pensionati non arriva a 1000 euro al mese); la Casta si è arricchita, molti politici godono di tre pensioni per le quali non hanno versato contributi pari a quanto percepiscono, finendo per sottrarre ricchezza a quelli che lei definisce poveri.
Nei primi tre anni del suo mandato, abbiamo assistito ad una mancata riforma della burocrazia interna al comune, punto fondante del suo mandato; al tentativo speculativo di far costruire quattro torri su aree golenali; alla manovra di far realizzare una speculazione su piazza d’Armi; alla nomina del City manager, oggi indagato e che non ha mai mostrato nemmeno le più elementari capacità che potessero giustificare il lauto stipendio. Se avesse dimostrato la sua attenzione per l’occupazione, la nuova sede dell’Alenia Spazio poteva essere realizzata alcuni anni fa, ma il suo “tempismo nelle decisioni” è ormai famoso, si velocizza solo e sempre in certe circostanze. Dopo il sisma il “nostro” rappresentante ci ha fatto sognare, tentando di accreditare quale manager per la ricostruzione, un ‘semplice’ dipendente dell’ospedale; ci ha stupito, nello svolgimento della sua funzione di vice commissario alla ricostruzione, non ha prodotto alcunché, anzi ha contribuito a far perdere occasioni, vedesi il mancato appalto del tunnel dei sotto servizi; degna di esempio la deportazione dei cittadini e la localizzazione delle New towns; ci ha sorpreso imponendo la realizzazione dell’Auditorium su un’area che la popolazione ha sempre ritenuto poco idonea, poi non completata e che ora soffre per i costi di gestione; ci ha sbalordito nell’esemplare “gestione” del fiore all’occhiello del turismo locale, il Centro Turistico, aperto quando la stagione, in altre località, era stata aperta da mesi, con grave danno per gli operatori e con discredito del territorio.
Sì, sono indignato non per l’offesa verso di me, ma per le offese nei confronti della popolazione e la sua intelligenza.
Con la sua reiterata proposta del parcheggio sotto la piazza, bocciata da commercianti e cittadini, ci fa capire quanto ritiene che qualche suo fan faccia l’affare, tanto i costi, dopo, li pagano i cittadini, che intanto sopportano quelli della metropolitana.
Le aree Bianche? Prima o poi ne godranno i suoi fans?
Se dovessimo dare credito al suo Piano Strategico, finiremmo per credere che la farsa supera la realtà.
Ha superato sé stesso quando ha imposto l’approvazione del Piano di Ricostruzione, è riuscito, infatti, a far passare un documento illegittimo, visto che la norma che lo disciplina individua questo strumento di pianificazione e programmazione: “Piano per la ricostruzione urbanistica, economica e sociale”. Con l’abilità di uno stratega è riuscito a cancellare il sociale fastidioso e l’economico superfluo e a dare risalto solo al cemento conveniente.
Quale è il valore aggiunto che la sua attività di amministratore ha apportato al territorio? Chi l’ha visto?
E’ invece visibile il danno che ha prodotto spacciandosi, a parole che non le mancano, per esponente della sinistra, ma nei fatti operando da conservatore e partigiano delle lobbies locali.
Se il Pd è allo sbando e se l’interesse alla politica è pressoché inesistente, lei ha fornito un contribuito di rilievo, basti guardare alle folle dei giovani che vogliono impegnarsi in politica.
Ha “svergognato” anche il 21 marzo, annunciandolo come la data della rinascita; ma non temete, lo farà ancora con altre date e con altre rivelazioni, strabilianti per i cittadini.
Presidente Berlusconi, visto il curriculum, considerato l’utile sforzo del nostro, finalizzato a conquistare quella ‘elle’ che mancava al suo distintivo, non Le sembra che meriti la tessera onoraria del suo partito? Tenga anche conto che fra quattro anni sarà libero e, nel frattempo, chissà quante altre medagliette andranno ad arricchire il suo pur ricco blasone.