«Gli aquilani non hanno presentato i progetti, nessuno dall’Aquila me li presenta. I fondi sono in attesa di essere spesi, D’Ercole si era dato da fare affinché si spendessero soldi per l’importante scopo sociale altrimenti fermi. Uno scandalo, sono stato all’Aquila più volte, ho fatto una conferenza stampa per denunciare il ritardo, ma i progetti ancora non ci sono. I cialtroni sono gli aquilani che strumentalizzano questa vicenda». Così Giovanardi interveniva domenica sera dallo studio dello Show di Piero Chiambretti per difendere le sue ragioni e quelle del vescovo ausiliare in merito all’inchiesta della procura aquilana sulla presunta truffa allo Stato per distrarre somme previste dai ‘fondi Giovanardi’.
Oggi, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, dopo aver acquisito il testo integrale dell’intervento dell’ex sottosegretario e deputato Pdl Carlo Giovanardi, nel corso del ‘Chiambretti Show’ di domenica sera, ha dato disposizioni all’ufficio Legale del Comune di procedere con una querela per diffamazione e calunnia.
«Giovanardi – ha dichiarato il sindaco – ha rivolto frasi ingiuriose a tutta la cittadinanza. Auspico che questa denuncia e la successiva inchiesta possano fare ulteriore luce sull’oscura vicenda della gestione dei 12 milioni di euro, nella quale, a mio avviso, l’ex sottosegretario ha svolto un ruolo decisivo. Il Comune dell’Aquila, – ha continuato Cialente – ha presentato ben sette progetti, così come altri Comuni del cratere sismico, e di questi uno solo è stato finanziato. Peraltro se la commissione nominata da Chiodi, come commissario delegato e in cui il sottosegretario aveva il suo rappresentante, non avesse stabilito criteri che non erano pubblici e che hanno penalizzato sia il Comune dell’Aquila che gli altri, le cose, sono convinto, sarebbero andate in maniera diversa. Giovanardi fa polemiche ed insulta per cercare di nascondere le sue pesanti responsabilità. Ho fiducia nella Magistratura che spero farà luce».
«L’attuale deputato del Pdl Giovanardi – ha poi commentato l’assessore Stefania Pezzopane– ha usato termini offensivi e calunniosi nei confronti dell’intera cittadinanza aquilana, decisamente fuori luogo in un corretto dibattito politico. Soprattutto, ha insultato la città e il Comune in assenza di esponenti dell’Amministrazione che potessero spiegare come stanno relamente le cose. Giovanardi dice il falso affermando che ‘gli amministratori locali’ non gli avrebbero inviato i progetti e che continuano a non inviarglieli, e getta discredito sull’amministrazione tendando di creare una falsa idea nell’opinione pubblica al fine di una tendenziosa propaganda elettorale. Dice il falso – ha continuato l’assessore – e siamo costretti a querelarlo per il bene nostro e dell’amministrazione. Come fa a sostenere che il Comune dell’Aquila non ha presentato progetti se il suo stesso dicastero ne ha gia firmato uno che è anche appaltato e se nella graduatoruia taroccata approvata dal commissario Chiodi di progetti del Comune ce ne sono ben sette di cui uno anche finanziato? E’ evidente che Giovanardi oltre a fare campagna elettorale per il Pdl, a scapito degli aquilani, sta difendendo le oscure manovre dei suoi collaboratori politici e tecnici che si stavano adoperando per impedire al Comune di realizzare progetti sociali in modo che altri potessero realizzarli con ben diverse finalità».
Pronta la replica di Giovanardi che in serata dichiara: «sono stanco delle insinuazioni e degli stravolgimenti della verità – afferma Carlo Giovanardi senatore del Pdl – con i quali gli amministratori dell’Aquila tentano di coprire le loro omissioni e i loro ritardi di cui le prime vittime sono proprio i cittadini dell’Aquila. Per queste ragioni – aggiunge – anche a seguito delle provocazioni subite nella trasmissione Chiamabretti Show e delle iniziative giudiziarie promosse dal sindaco Cialente nei miei confronti, ho dato mandato ai miei legali di attivare ogni opportuna iniziativa ai fini di tutelare la mia onorabilità e quella del Dipartimento Famiglia della Presidenza del Consiglio da me protempore rappresentato all’epoca dei fatti».