«Sono a disposizione della magistratura, non ho altre informazioni, ho letto la notizia sul Messaggero, aspetto di sapere». L’ex vice commissario ai Beni culturali del dipartimento della Protezione civile nazionale, Luciano Marchetti, in un’intervista al Messaggero, è stupito all’indomani della pubblicazione degli indagati da parte della Procura, nell’ambito dei lavori di puntellamento e rifacimento dell’immenso patrimonio immobiliare di proprietà della Curia al quale ha partecipato anche la Soprintendenza.
«Come vice commissario – aggiunge Marchetti – la mia attività ha avuto il plauso della Corte dei Conti che non ha formulato alcuna osservazione. Non ho partecipato alle gare e gli stessi puntellamenti sono stati seguiti dal Comune. Come privato, ho partecipato a varie gare senza vincerne alcuna. Mi sento più vittima che un soggetto che ne ha potuto trarre benefici. Ho avuto come privato un solo incarico come direzione dei lavori in una casa canonica della Curia, dove peraltro è ancora tutto fermo in attesa dell’arrivo dei fondi. Un’altra gara, quella per la chiesa di San Silvestro, l’ho persa. Come vede non sono bravo a organizzare gare, il mio mestiere è fare progetti».
Oltre a Marchetti, nella lista degli indagati (a vario titolo accusati di corruzione, truffa aggravata ai danni dello Stato, turbativa d’asta, e falso) figurano il parroco delle Anime Sante, don Daniele Pinton, già responsabile dell’istituto di scienze religiose; il giovane Augusto Ippoliti (a capo di un consorzio che fa capo alla Diocesi), e poi una serie di imprenditori e tecnici: l’aquilano Graziano Rosone, Filippo Marchetti, Giuseppe Di Girolamo, Andrea Giampaolo e Aureliano Romiti.
Tra gli indagati anche la dipendente del Mibac, Alessandra Mancinelli. L’attività del Nucleo di polizia tributaria della Fiamme gialle dell’Aquila e degli agenti della Squadra mobile non è finita. Infatti alcuni mesi fa gli investigatori hanno chiesto e ottenuto una proroga di altri sei mesi delle investigazioni. Alcuni giorni fa nell’ambito di perquisizioni e acquisizioni documentali, gli investigatori, diretti dai pm David Mancini e Antonietta Picardi, hanno indagato Vincenzo Altorio, di Tagliacozzo, persona vicina a Luciano Marchetti. Altorio, infatti, ha curato un importante volume sui puntellamenti e, in particolare, sull’operato dello stesso Marchetti dal titolo «Misaq-messe in sicurezza all’Aquila dopo il terremoto», come pure è autore di «Memento Aquila» che raccoglie testimonianze di 99 persone per non dimenticare le vittime del sisma. Infine indagato l’imprenditore siciliano Massimo Vinci, residente a San Demetrio ne’ Vestini.
L’indagine, come si evince dagli atti, ha avuto due fasi: la prima risale all’inizio dell’anno e ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati i due Marchetti, la Mancinelli e Di Girolamo. Successivamente a seguito di altri riscontri sono stati inseriti gli altri.