Pubblichiamo la risposta di Piero Cerolini a Carlo D’Emilio, Comitato Nuova 7^ Circoscrizione, in merito alla vicenda dei Bagni a Madonna Fore.
Mi fa’ piacere il Sig. Carlo D’Emilio abbia saputo cogliere i toni pacati delle mie riflessioni.
Indubbiamente le sue considerazioni sono ineccepibili e meritevoli dei molti consensi che riceve, tuttavia non era mia intenzione entrare in merito a finanziamenti o appalti, né di disconoscere la necessità di salvaguardare il prestigio della Basilica di Collemaggio.
No, non ritengo che posizionare i bagni altrove risolva il problema della loro pulizia, per questo nella mia nota precedente accennavo alla necessità di definirne le responsabilità della loro manutenzione prima dell’avvio in esercizio.
Sulla disponibilità ad effettuare la pulizia, peraltro non rigorosamente giornaliera tranne che per i pochi eventi annui di grande partecipazione, penso che dare due soldi a qualche ragazzo meno fortunato (svantaggiato non mi pace) non sia una “mission impossibile” e darebbe l’opportunità alla stessa Confraternita di rafforzare i propri valori e di onorare la propria denominazione.
Di certo l’affidamento della gestione di questo piccolo gioiello, da sempre nel cuore e nella tradizione di tutti, costituisce un privilegio che la stessa Confraternita ricambia con Fede ed ostenta con giusto orgoglio.
A mio avviso tutto questo può valere una modesta incombenza di tipo organizzativo alla quale noi tutti non possiamo far mancare un doveroso contributo economico: come per i bagni in autostrada io darei volentieri, nel momento del bisogno (questa ci sta bene) una piccola offerta affinché la Confraternita possa devolverla alla Cooperativa sociale che fornisce il personale per le pulizie.
Infine, in risposta al parere che mi viene chiesto, è inconfutabile che in tutte le strutture di ristoro, siano esse le nostre abitazioni private o bar, ristoranti, stazioni ecc. i bagni (non a caso) distano solo pochi metri da tavoli da pranzo e banconi dei bar, l’importante è che i servizi igienici siano ben tenuti.
Certo nella foto non vediamo la porta di noce intarsiata, né i vetri di Murano come nella mia improbabile casa che il Sig. D’Emilio, ahimè, mi fa’ sognare, però parlare di scempio in merito alla soluzione che ho visto rappresentata sui cartelloni della Madonna Fore mi sembra un po’ eccessivo.
Distintamente
Piero Cerolini