L’Aquila, Ayala in città per il Premio Borsellino. Sottoscritto un protocollo per la legalità

di Redazione | 21 Marzo 2023 @ 15:10 | ATTUALITA'
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L’AQUILA  –  Un protocollo per l’educazione alla legalità, alla cittadinanza e alla Costituzione è stato sottoscritto questa mattina all’Auditorium del Parco, davanti al giudice Antimafia Giuseppe Ayala, pm al primo maxi processo di Palermo, da Regione Abruzzo, Consiglio regionale, Comune, Provincia e Prefettura dell’Aquila, Corte d’Appello, Ufficio scolastico regionale, Associazione nazionale magistrati e Premio nazionale Paolo Borsellino. 

Volto a definire un quadro organico di collaborazione interistituzionale per il conseguimento di obiettivi legati all’educazione, alla legalità, alla cittadinanza e alla democrazia, il protocollo è stato firmato proprio nella “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, organizzata a partire dal 1996 dalla rete di associazioni antimafia Libera. 

E che oggi all’Aquila è stata celebrata con un momento in cui il prefetto, Cinzia Teresa Torraco, il sindaco Pierluigi Biondi, la presidente della Corte d’Appello dell’Aquila, Fabrizia Francabandera, la presidente dell’Anm Abruzzo, Roberta D’Avolio, e lo stesso Ayala hanno condiviso con gli studenti una riflessione sul tema della legalità. 

 Il protocollo impegna le istituzioni firmatarie a riunirsi almeno due volte l’anno, nei mesi di maggio e di ottobre, per definire le linee di azione di ogni anno scolastico e per un’analisi complessiva delle attività svolte e dei risultati conseguiti.  

 “È fondamentale diffondere ai giovani la cultura della legalità, utilizzando tutti i mezzi possibili. Spero che avrete memoria di questa giornata e dei contenuti che ho cercato di trasmettervi perché spetterà a voi, la futura classe dirigente del nostro Paese, decidere di stare dalla parte della legalità e pretendere che altri lo facciano, anche nelle piccole cose di tutti i giorni come un semplice scontrino al bar. Falcone e Borsellino, non sono stati supereroi, ma uomini ricchi di umanità, la cui eredità più grande è l’esempio, i valori, la fede nello Stato. Due grandi persone perbene, che avevano capacità di lavoro e intelligenza, pur nella diversità caratteriale” ha detto Ayala rivolto agli studenti in sala. 

“Ayala è la testimonianza di una stagione storica irripetibile per l’impegno e le risposte che sono state date alla Mafia e per la straordinaria reazione popolare che, dopo la strage di Capaci, ha segnato un passaggio epocale per il nostro Paese. Tra le cose più importanti di cui sarò orgoglioso alla fine del mio secondo mandato da sindaco c’è l’istituzionalizzazione del Premio nazionale Borsellino all’Aquila e l’opportunità di conoscere e approfondire tematiche fondamentali con persone speciali come Ayala testimone di una stagione di delitti efferati e di aneddoti, raccontati oggi ai ragazzi, che hanno arricchito la conoscenza non solo dei magistrati, ma soprattutto degli uomini Falcone e Borsellino” così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. 

 Prevista, inoltre, l’organizzazione congiunta di iniziative culturali e formative di varia tipologia in almeno sette giornate ciascun anno: il Giorno della Memoria nel mese di gennaio, il Giorno del Ricordo e la Giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo nel mese di febbraio, la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie nel mese di marzo, la Giornata Mondiale della Terra ad aprile, la Giornata della memoria della strage di Capaci nel mese di maggio, la Giornata della memoria della strage di Via D’Amelio nel mese di luglio e la Giornata con cerimonia di consegna del Premio Borsellino ad ottobre. 

 L’evento di stamattina, parte integrante del Premio Borsellino che ieri aveva visto la presentazione del libro “La banalità della mafia. L’educazione civica raccontata ai ragazzi” del magistrato Catello Maresca, ha rappresentato uno degli appuntamenti clou della manifestazione che quest’anno, alla sua 31esima edizione, per la prima volta si sviluppa in gran parte all’Aquila dove si svolgono 14 dei 42 incontri in programma durante tutto l’anno che – in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale – coinvolgono decide di migliaia di studenti per diffondere, soprattutto tra i giovani, la cultura della legalità. 

In mattinata c’è stata anche la visita all’Emiciclo per l’ex magistrato di Palermo Giuseppe Ayala. Ad accogliere Ayala sono stati il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, il prefetto dell’Aquila, Cinzia Torraco e il consigliere regionale  Mauro Febbo. Il presidente Sospiri ha sottolineato: “E’ un grande onore avere in una giornata dal così alto valore istituzionale, il magistrato Ayala proprio in occasione dell’arrivo in Aula del progetto di legge per la partecipazione della Regione al Premio Borsellino”.
Alla presenza di Ayala è stato inoltre firmato da Sospiri il Protocollo d’intesa per l’Educazione alla Legalità, alla Cittadinanza, alla Costituzione che vede coinvolti tra gli altri la Giunta e il Consiglio regionale, Prefettura dell’Aquila, la Procura della Repubblica dell’Aquila, il Comune dell’Aquila, la Provincia dell’Aquila e l’Ufficio Scolastico regionale. “Sono cresciuto – ha continuato il Presidente – con l’influenza e il senso delle istituzioni che il pool antimafia ha portato avanti nel contrasto alla criminalità organizzata. Uomini di questa caratura sono stati fonti d’ispirazione per la mia e le generazioni a seguire. Per questo è importante che la memoria delle vittime della mafia sia viva non solo in questa giornata di ricordo ma ogni giorno. La battaglia contro le mafie è un impegno che le Istituzioni devono portare avanti quotidianamente per non rendere vano il ricordo delle vittime”. Giuseppe Ayala, oltre ad essere stato magistrato, ha ricoperto il ruolo di sostituto procuratore a Palermo e negli anni delle stragi di mafia è stato collega e amico di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Dopo aver dismesso la toga, tra il 2006 e 2011, è stato consigliere di una sezione civile presso la Corte di Appello dell’Aquila. Pubblico ministero nel maxiprocesso di Palermo, lui stesso ha ricordato come  furono più di duecento gli imputati e un numero smisurato di capi d’accusa di cui lui svolse la requisitoria: “Parlando con Falcone  e Borsellino dissi loro che io avevo avuto il compito più facile, dovendo riportare le imputazioni, conclusione del meticoloso indagine che loro avevano portato avanti nei mesi predenti al processo”. Giuseppe Ayala ha continuato a coltivare il rapporto che lo legava a Falcone e Borsellino portando avanti la memoria e il ricordo degli anni stragisti nelle scuole e tra la gente. 

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