di Germana D’Orazio, Il Messaggero – Era il 6 dicembre quando Cialente annunciava da questa pagina l’imminente selezione per un incarico temporaneo in attesa del concorso da direttore dell’Asm (Aquilana Multiservizi). Leopoldo D’Amico, ultimo direttore, aveva lasciato quell’incarico già a novembre per incompatibilità con la politica aziendale. A fine gennaio non solo ancora non è stato nominato un direttore temporaneo, ma non si sa nulla neanche del concorso. La direzione dell’azienda è ancora decapitata, con il gravissimo effetto del mancato rinnovo del contratto di servizio con cui il Comune incarica l’Asm della gestione dei rifiuti. La corretta redazione dei termini tecnici del contratto condiziona, infatti, la riuscita del servizio e la soddisfazione della popolazione per tutto il tempo di applicazione. Al contratto va di pari passo la redazione del calendario della raccolta «porta e porta».
Il vecchio contratto, scaduto in autunno, è stato prorogato come il consiglio di amministrazione per non fermare il servizio. Il calendario, parimenti, è stato realizzato solo per il mese di gennaio. Sulla mancata uscita del calendario il sindaco Cialente, prima delle dimissioni, aveva disposto un’indagine interna.
Ma, a oggi, non si hanno notizie, nè del contratto, nè dei risultati dell’indagine.
Perse anche le tracce di un’altra indagine, disposta sempre dal sindaco, sulle assunzioni clientelari dell’Asm di oltre due anni fa.
Ma per la fine dell’anno era stato fissato anche un altro importante obiettivo. L’11 luglio, l’allora assessore all’Ambiente Roberto Riga e il presidente dell’Asm Luigi Fabiani annunciarono che la percentuale della raccolta differenziata sarebbe stata portata al 65 per cento del territorio. A luglio scorso, il dato della raccolta differenziata sul territorio si attestava al 26,5 per cento. La raccolta «porta a porta», che riguarda circa 2/3 della popolazione, si trovava al 61 per cento. Come sottolineato a luglio, la previsione di arrivare al 65 per cento e coprire con il servizio «porta a porta» tutta la città, annunciata dai vertici aziendali, appariva poco verosimile. I numeri aggiornati saranno resi noti nei prossimi giorni, ma è ragionevole ipotizzare che l’asticella dal 26,5 per cento si possa essere alzata o abbassata di poco in soli sei mesi. Ben lontani dal 65 per cento.