di Stefano Buda, Il Tempo – La Xpress, società che gestisce l’Aeroporto dei Parchi dell’Aquila, esce allo scoperto e annuncia che lo scalo di Preturo è pronto a decollare. «La società sta completando un iter faticoso e complesso – assicurano i vertici del gruppo in una nota – che terminerà con l’abilitazione dello scalo all’aviazione commerciale». Per il 3 luglio, a Roma, è stata convocata una conferenza stampa per presentare il nuovo progetto e verranno illustrate le linee strategiche che orienteranno le scelte del management. La Xpress rimarca che «l’aeroporto è a gestione totalmente privata, non usufruisce di alcun tipo di finanziamento pubblico ed è guidato da una società leader nel settore handling, presente in quasi tutti gli scali italiani e in alcuni scali esteri».
Le cose non stanno esattamente così, dal momento che la Regione ha appena accordato alla Xpress un finanziamento di 880 mila euro, attraverso il progetto «Lavorare in Abruzzo 3», sovvenzionato con i Fondi sociali europei e finalizzato alla creazione di 60 posti di lavoro. Il Comune dell’Aquila, inoltre, verserà nelle casse della società capitanata dall’amministratore unico Giuseppe Musarella circa 600 mila euro, spalmati nei primi tre anni di gestione. La precisazione della Xpress, tuttavia, lascia intendere che la società è intenzionata a portare avanti il progetto di sviluppo dello scalo aquilano, prescindendo dal piano strategico varato dall’ex ministro Passera, in base al quale saranno salvati solo 31 aeroporti di interesse nazionale, sui quali si concentreranno gli investimenti statali, mentre tutti gli scali con un traffico inferiore a 500 mila passeggeri verranno chiusi, trasferiti alle Regioni o in ultima ipotesi gestiti da privati. Resta da capire quali spazi di mercato possono essere realmente sfruttati dalla Xpress, dal momento che lo scalo di Preturo è stretto tra gli aeroporti di Ciampino e Fiumicino, sul versante romano e quello di Pescara, sul fronte adriatico. L’Abruzzo, inoltre, non sembra poter contare su un bacino tale da richiedere la presenza di due aeroporti, come dimostrano le difficoltà dello scalo pescarese, rientrato per il rotto della cuffia nel piano di Passera, ma alle prese con la cancellazione di numerosi voli e con l’abbandono di diverse compagnie. Complice la crisi, i dati evidenziano una grave emorragia di passeggeri: secondo Assaeroporti, che monitora i volumi di traffico, nei primi quattro mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2012, l’aeroporto di Pescara ha perso 7.179 passeggeri. Se tra gennaio ed aprile dello scorso anno, nel capoluogo adriatico, gli arrivi e le partenze ammontavano a 152.894 unità, nel primo quadrimestre del 2013 lo stesso dato è sceso a 145.715 unità.
La società che gestisce l’aeroporto di Preturo, tuttavia, fa sfoggio di ottimismo e mette in rilevo come «dopo anni di promesse e parole senza azioni concrete, a poco più di un anno dall’insediamento della Xpress, lo scalo aquilano intitolato all’ingegnere dell’Enac Giuliana Tamburro ha finalmente un nuovo volto».
Non è possibile fare a meno di notare, però, che anche sotto questo aspetto il gruppo guidato da Giuseppe Musarella ha tratto i suoi benefici: i lavori di adeguamento dello scalo, infatti, sono stati appaltati alla Bmp, società che fa capo all’amministratore unico di Xpress. Inoltre, intorno alla società, si addensano alcune nubi: la Xpress, come rivelato da uno speciale di Report, fa parte del gruppo Quazim, che si trova al vertice di un fitto reticolo di società. Il gruppo non è attivo soltanto nella gestione degli aeroporti, ma anche nel trasporto di materiali radioattivi e nella produzione di integratori alimentari. Tutto in regola, per quanto se ne sa, ma piuttosto inusuale per una società che dovrebbe fare della gestione aeroportuale il proprio core business.