L’adolescenza di una città
di Alessio Ludovici | 05 Aprile 2023 @ 06:07 | ANNIVERSARIO
L’AQUILA – Ormai 14enne, sarebbe tempo di chiedere al ragazzo nato dopo il sisma il senso del 6 aprile e il modo migliore per tenerne traccia e ammonimento. Quattordici anni, una vita fa. Forse, però, è ancora presto per la memoria civica. Il fardello di ricordi personali di chi c’era è ancora voluminoso e pesante. Un fagotto di immagini, odori, sensazioni, bilanci, rimpianti, rimorsi, momenti belli e brutti che accompagnerà per due giorni ogni aquilano, di nascita o adottato.
Ognuno li vive a modo suo, chi va alla fiaccolata e chi no, chi preferisce l’intimità, chi accenderà una luce da quel pezzo di L’Aquila che si è trascinato chissà dove in giro per il mondo, chi ha bisogno di parlare e chi di stare zitto. Chi lavorerà perché il 6 aprile è sempre un po’ a lutto e un po’ no, è richiesto contegno ma tocca lavorare e fare finta che sia un giorno qualsiasi.
L’anniversario di quest’anno è segnato dalle vicende giudiziarie che hanno caratterizzato l’anno, dalla solidarietà per gli amici turchi e siriani, sarà proprio una ragazza turca ad accendere il braciere della memoria. Poi c’è, a quanto pare, la presenza di Giorgia Meloni che dovrebbe essere presente in città.
Il sindaco del capoluogo ha proclamato il lutto cittadino per l’intera giornata di giovedì 6 aprile, con un’ordinanza che prevede l’esposizione a mezz’asta delle bandiere degli edifici pubblici e il divieto di attività ludiche e ricreative, così come di ogni altro comportamento che contrasti con il carattere della ricorrenza o il decoro urbano.
E’ stato anche rinnovato l’invito a cittadini e organizzazioni sociali, culturali e produttive a prendere parte alle iniziative promosse, nonché a esprimere la partecipazione al ricordo delle vittime, anche illuminando, nella notte fra il 5 e il 6 aprile, balconi o finestre. Negozi, imprese, attività artigianali e altre organizzazioni pubbliche e private, ad esclusione dei servizi indispensabili e obbligatori, sospenderanno l’attività lavorativa la mattina del 6 fino alle ore 11. Stasera invece, la tradizionale fiaccolata.
L’università, simbolicamente, ha deciso di riconsegnare alla città proprio oggi uno dei gioielli dell’architettura aquilana, il monastero di San Basilio dove verrà inaugurato l’anno accademico alla presenza del ministro Anna Maria Bernini.
Il viaggio della città attraverso il delicato passaggio del terremoto è ancora lungo. C’è ancora tanto da fare, la ricostruzione pubblica è forse l’esempio più emblematico: tanti ritardi, tanti tagli di nastri che sembrano non arrivare mai, il personale sempre meno nelle soprintendenze o al Segretariato regionale e via dicendo, la burocrazia sempre tantissima.
La speranza, come sempre, è che la due giorni serva a ricentrarsi sui fondamentali: terminare la ricostruzione, dare un futuro economico al territorio, avere una città vivibile, sostenibile, equa e coesa. Rimanere non è stato facile, non basta una città nuova quindi ma serve una città giusta. Quattordici anni, siamo adolescenti, quatrani. C’è una bella frase di Eugenio Scalfari: “Che stagione l’adolescenza. Senti di poter esser tutto e ancora non sei nulla e proprio questa è la ragione della tua onnipotenza mentale”. In genere si fanno dei gran casini a questa età, speriamo bene.