di Sebastiano Calella, Primadanoi.it – Moody’s declassa l’Abruzzo e la Regione invia una diffida per i danni ingiustificati che subisce o subirà da questa decisione «non motivata né fondata su dati obiettivi».
Lo conferma Carlo Masci, assessore al Bilancio nella giunta Chiodi.
«Ci hanno accomunato nel giudizio negativo sull’Italia, ma noi da tempo abbiamo iniziato un percorso che ci ha tirato fuori dai debiti», dice Masci, «sono quattro anni che lavoriamo in questa direzione ed oggi l’agenzia internazionale di rating Moody’s ci punisce senza nemmeno leggere i nostri bilanci. Non lo possiamo tollerare».
La notizia che ieri l’agenzia di rating ha “affondato” molte regioni e molti Enti economici è arrivata improvvisa: l’Abruzzo è stato equiparato a regioni molto in crisi (per esempio regioni che stanno entrando adesso nei piani di rientro dai debiti della sanità, quando in Abruzzo si sta uscendo), a Enti che non riescono a pagare i debiti, all’Italia che ha la situazione nota a tutti. E allora l’assessore Masci già stamattina è al lavoro proprio per scrivere la diffida ufficiale, con i documenti allegati che provano la completa diversità della realtà abruzzese da quella italiana e soprattutto da quella delle altre regioni. E ieri, appena si è diffusa la notizia del declassamento di molte regioni (compreso l’Abruzzo) e di molti enti, i funzionari dell’assessorato hanno scritto una relazione in cui contestano punto per punto la bocciatura di Moody’s. Adesso scende in campo l’assessore: «La diffida che sto scrivendo è per la superficialità con cui Moody’s ci ha trattato, accomunandoci a situazioni completamente diverse – spiega Masci – noi da 4 anni non facciamo debiti, i fondamentali del bilancio sono a posto, paghiamo i vecchi debiti, abbiamo risorse a disposizione e ci bocciano? Incredibile».
C’è poi un retroscena che meglio di tutti gli altri argomenti spiega «l’illogicità» – come la definisce l’assessore – di questa decisione: «Moody’s doveva venire a marzo per i soliti controlli, poi ci ha chiesto di spostare l’incontro al 31 luglio. E adesso che fa? Il 17 luglio ci declassa, solo perché siamo in Italia? Suvvia, non è il massimo della coerenza».
Resta però il fatto che la notizia del giudizio negativo di Moody’s è su tutti i giornali e rischia di provocare un danno incalcolabile, come quando un imprenditore viene iscritto nel bollettino dei protesti bancari e così gli si chiudono tutte le porte per il credito una volta che viene iscritto nell’elenco dei clienti a rischio. Basterà la diffida per una marcia indietro dell’agenzia di rating?
«Io intanto la invio – conclude Masci – poi mi sentiranno quando a fine mese verranno qui. E’ stata un’operazione scorretta che non premia i sacrifici degli abruzzesi».