di Emidio Di Carlo – L’impronta fortemente laica data alla Perdonanza viene in questi giorni ulteriormente confermata dalla notizia dell’instabilità della basilica di Callemaggio che inficerebbe la manifestazione del 2013.
Il Sindaco Cialente è, allora, nuovamente ripagato per la sua politica di accaparramento della Bolla che non avrà più ragione di essere trasportata in un corteo che al massimo (o del Massimo?) dovrà arrestarsi davanti alla Basilica. Ma questo non sarebbe l’ultimo dei mali poiché i neo “storici politici” del nominato “Comitato Perdonanza” farebbero bene ad informare il Sindaco laico sui tempi storici e sui rapporti corteo e contenuti della Bolla: 28 agosto 1294 incoronazione di Celestino V su un palco sul piazzale antistante la facciata della basilica dell’epoca con concessione a voce dell’indulgenza della Bolla a condizione che “si visiti pentiti e confessati in Collemaggio dai vespri della festività di San Giovanni ai vespri seguenti tale festività; la Porta Santa data 1475 (e, pertanto,non se ne fa alcuna menzione nella Bolla del 29 settembre 1294). Altra data: 1967 revisione di tutte le indulgenze plenarie ad opera di Papa Paolo VI che ha posto la Bolla di Celestino V al primo posto.
Ciò premesso, a qualche settimana dall’evento Perdonanza 2013, di fronte alla clamorosa notizia della chiusura della Basilica due questioni si impongono:
“Dov’è stato fino ad oggi il Sindaco Cialente con i suoi prodi del Comitato per non sapere?
Che senso ha il corteo monco della Bolla con l’impossibilità di lucrare l’indulgenza poiché è fatto divieto di entrare in Collemaggio?”.
Quanto all’idea di spostare in altra chiesa il beneficio concesso con la Bolla, ciò non appare possibile salvo la necessità di uno specifico decreto pontificio proveniente dalla Santa Sede e in linea con il diritto canonico; decreto reso, forse, impossibile in rapporto al tempo a disposizione. A meno che…. “Cialente vede e provvede” (e non il neo arcivescovo metropolita Giuseppe Petrocchi!) potrebbe rivestirsi di autorità e decidere a piacimento per… il bene di tutti i peccatori della ricostruzione dentro e fuori le amministrazioni laiche comunali.
Peccato che, da quanto è emerso negli ultimi decenni, la Perdonanza laica abbia soltanto offerto immagini legate alle ventilate preoccupazioni di Bonifacio VIII, che non mise mai in discussione l’autenticità della Bolla, ma pensò “di cassarla poiché conteneva comportamenti destabilizzanti, produceva lassismo morale, induceva a peccare!”.