La giustizia in Abruzzo, reati ancora in calo. Aumentano quelli su e tra i minori
Inaugurazione dell'anno giudiziario che si è svolta al palazzo di giustizia dell'Aquila
di Alessio Ludovici | 30 Gennaio 2023 @ 06:00 | CRONACA
L’AQUILA – Giustizia in Abruzzo: reati in lieve calo, da circa 25mila a 24mila, come in calo sono quelli più gravi trattati dalla Direzione distrettuale antimafia, ma sono in aumento quelli che riguardano i minorenni. E’ la fotografia della nostra giustizia che emerge dalla relazione della presidente della Corte d’Appello, Fabrizia Francabandera e della consueta relazione allegata, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario che si è svolta al palazzo di giustizia dell’Aquila. La cerimonia inaugurale, come sempre, è il momento – pubblico e solenne – in cui l’amministrazione della giustizia rende conto del lavoro svolto nell’anno precedente dagli Uffici giudiziari del Distretto. Tanti gli spunti e un focus particolare, quest’anno, sulla situazione interna del sistema giustizia chiamato a raggiungere gli obiettivi di diminuzione delle pendenze fissati nel Pnrr.
I numeri
Come anticipato è stata riscontrata, come ovunque in Italia, una piccola diminuzione del numero dei reati denunciati, da circa 25.000 a 24.000 nel Distretto questo, si specifica nella relazione, “a dispetto di una narrazione cronachistica enfatica, cui consegue un “effetto accumulo” che rischia di allontanare dalla realtà”. “I dati confermano che l’Italia è uno dei paesi più sicuri d’Europa, in cui tutti i reati connotati da violenza sono in regressione, gli omicidi in particolare, scesi quasi del 90% dagli anni ’90 del secolo scorso agli anni ’20 di questo”.
Scende di poco, invece, il numero dei femminicidi e, si precisa nella stessa relazione, il numero è “la punta di un iceberg in parte ancora nascosto, fatto di violenze sessuali, condotte persecutorie, maltrattamenti, molestie, reati tutti aumentati durante l’emergenza pandemica a causa della convivenza forzata e adesso in fase di lieve diminuzione.”
La questione giovanile
In controtendenza ci sono i reati connotati da violenza commessi da minorenni, e in generale, nella scheda della giustizia minorile, si segnala anche quest’anno l’esplosione di un disagio di cui giovani sono vittime e carnefici. Nota a margina, all’Aquila, ha ricordato la Francabandera, si è anche riaccesa l’attenzione sulla presenza, nei pressi degli Uffici minorili, di un IPM, struttura detentiva per minori “modernamente progettata e realizzata con cospicue risorse pubbliche, che da anni è in completo abbandono”. Un fatto che obbliga i minori abruzzesi destinatari di misure cautelari a “emigrare” in altri distretti con la conseguenze di dover interrompere i rapporti con i familiari e con i servizi sociali di riferimento. La Francabandera ha quindi invitato a riprendere il progetto per la realizzazione della cittadella giudiziaria minorile, di cui tanto si è parlato prima del terremoto del 2009, troppo frettolosamente abbandonata senza alcuna progettualità alternativa”.
Giovani vittime e carnefici dicevamo. Ben 76 i provvedimenti di urgenza emessi a tutela dei minori coinvolti “in drammatiche situazioni di violenza intrafamiliare“. “Anche quest’anno – sottolinea la relazione – deve evidenziarsi il perdurare delle gravi criticità della condizione degli adolescenti. Il forte malessere esistenziale dei ragazzi continua ad esitare in sconcertanti agiti autolesivi ed è allarmante il numero dei tentati suicidi.
Per quanto riguarda i reati commesse dai minori, invece, “non sembra mutata la tipologia dei reati più significativi commessi dai minorenni”. In particolare si continua a registrare l’aumento dei reati connotati dall’uso di violenza verso le persone e tra coetanei. Diciotto le risse, 32 i reati di natura sessuale, il profilo che più di tutti evidenza la “carenza di riconoscimento del valore della persona e della sua libertà”.
“È opportuno evidenziare che gli autori di tali reati non provengono solo da classi sociali svantaggiate, con basso grado di istruzione, o da sub culture criminogene; anzi si tratta spesso di studenti e figli di famiglie appartenenti alla borghesia, il che ripropone il tema della trasmissione di modelli relazionali che comportino la reale acquisizione culturale della parità di genere, il riconoscimento delle emozioni proprie e altrui, la consapevolezza della negatività di ogni violenza ed il senso del limite fondato sul rispetto dell’altro”,
Ancora, ci sono procedimenti per minacce, persecuzioni, bullismo, atti persecutori, tutti elementi che confermano “le arretratezze culturali” e “l’incapacità di tollerare i rifiuti e le frustrazioni, l’incapacità di gestire relazioni rispettose” il tutto alimentato dall’uso inappropriato dei mezzi di comunicazione digitali e da un generale analfabetismo emotivo che sembra “la costante comune alle relazioni interpersonali degli adolescenti”.
Gli altri numeri
Sempre parlando di giustizia in Abruzzo, la popolazione detenuta era pari, al 30.6.2022, a 1.765 persone, in aumento del 7% rispetto allo scorso anno, ma non vengono segnalati gravi problemi di sovraffollamento. Positivo, ma da potenziare in un ottica di vera e propria giustizia riparativa, l’impatto di istituti come la messa alla prova.
Tra i fenomeni più preoccupanti quello del riciclaggio e del reimpiego di capitali di origine illecita anche se i reati in materia di stupefacenti il numero più cospicuo in assoluto.