La forgia di Barete arde ancora. I Del Papa, sei generazioni di fabbri
Riprese a cura di Gigi Benedetti
di Alessio Ludovici | 06 Marzo 2023 @ 06:00 | RACCONTANDO
L’AQUILA – Lungo il corso dell’Aterno, dove le montagne incontrano la pianura, risuonano nell’aria da oltre due secoli i colpi dei martelli dei Del Papa. Fabbri da sei generazioni, forgiano metalli, ferro e acciaio. Con abilità e maestria plasmano le loro opere e la memoria di un territorio. A Barete, pochi chilometri dalla vecchia città dell’Aquila, incontriamo Stefano Del Papa che ci racconta questa incredibile storia.
La tradizione è ancora viva e si è tramandata di generazione in generazione dagli inizi dell’800. Sempre a Barete. In officina il metallo incandescente danza ancora sulla vecchie forgie, passa sulle incudini e colpo dopo colpo si trasforma. “Da mio nonno – spiega Stefano – venivano ad imparare tutti i fabbri dell’aquilano e non solo, mangiavano e bevevano, imparavano il mestiere e andavano via”. Il bisnonno era invece famoso per gli orologi dei campanili delle chiese di cui realizzava a mano tutti ingranaggi e tutti i sistemi per farli funzionare.
Quattro fratelli, “siamo nati in officina, mio padre ci ha tramandato questo mestiere”. Fin da bambini hanno trascorso il tempo tra le fiamme delle fucine, imparando i segreti dell’arte della lavorazione del metallo. E in officina, dove si realizzano opere di ogni genere, è gelosamente custodita l’incudine di ogni generazione compresa quella, più piccolina, per i figli. Con eguale saggezza si custodiscono i vecchi attrezzi del mestiere.
Soprattutto, ad essere custodita, è la passione: “E’ un’arte che ci ha tramandato nostro padre”. “Io la passione per il ferro ce l’ho sempre avuta poi ho avuto quella per il lavoro di carpenteria”. Oggi Stefano è anche capo-officina di una grossa azienda aquilana che lavora in tutta Italia per la realizzazione di grandi strutture in acciaio.
La notte cala, le lingue di fuoco lasciano la scena alle stelle, le incudini riposano in attesa del fragore del giorno nuovo. Nel metallo plasmato a Barete risplende la speranza che certi mestieri continuino per sempre.