La Festa di San Biagio, con la tradizionale benedizione della gola

di don Daniele Pinton | 03 Febbraio 2023 @ 05:14 | CREDERE OGGI
San Biagio
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L’Aquila. Per la festa di San Biagio, vescovo e martire, invocato come ‘protettore della gola di ogni altro male’, molte saranno le celebrazioni in suo onore in centro storico a L’Aquila.

Questa mattina, a Piazza Duomo, nella Chiesa di S. Maria del Suffragio, alle ore 11:00, avrà luogo la Santa Messa solenne con il rito di benedizione della gola e con l’aspersione delle ciambelle di S. Biagio.

Nella Basilica di San Giuseppe Artigiano in via Sassa, già intitolata a San Biagio dall’antica diocesi di Amiternum, la Parrocchia Universitaria festeggia il santo martire, caro alla popolazione aquilana, soprattutto dal sisma che ha colpito la città nel 1703.

Nel pomeriggio, alle ore 17,30, don Gennaro Pino del Vecchio, Vicario Parrocchiale di San Francesco di Assisi in Pettino, presiederà la Santa Messa con la liturgia del Santo e in serata, alle ore 19,30, Mons. Orlando Antonini, Nunzio Apostolico, presiederà la Messa solenne, all’inizio della quale sarà benedetta una nuova statua del santo Martire, vescovo di Sebaste in Armenia, che sarà esposta in Basilica per la venerazione dei fedeli.

Al termine di ogni celebrazione avverrà il rito di benedizione della gola, con le tradizionali candele incrociate, e potrà essere ritirato, presso l’altare dedicato a San Biagio, il pane benedetto a ricordo di uno dei miracoli del Santo.

Le offerte per il pane di San Biagio saranno devolute alla Caritas Diocesana per le necessità dei bisognosi della diocesi.

Le ciambelle di San Biagio

In occasione della festa di S. Biagio, a L’Aquila, in molte pasticcerie e panifici, si possono trovare le ‘Ciambelle di San Biagio’, che vengono benedette durante le messe in onore del Santo martire e poi riportate a casa per essere mangiate come dolce, tipico di quel giorno.

Per comprendere il significato della presenza di un dolce, dedicato a San Biagio, di cui la Città ha sempre avuto un significativo luogo di culto, nella Chiesa di S. Biagio di Amiterno, che ora è intitolata a S. Giuseppe Artigiano e nella Chiesa di S. Quinziano (Parrocchiale di S. Biagio), attualmente in una situazione rovinosa, causata dai danni del sisma del 2009, dobbiamo tornare a un altro evento sismico che ha profondamente segnato la popolazione aquilana, cioè quello del 2 febbraio del 1703, di cui ieri, ricorrendo i 320 anni da quel terribile sisma che rase al suolo la città dell’Aquila e uccise un terzo della popolazione, è stata celebrata una S. Messa in suffragio delle vittime, nella Chiesa di S. Maria del Suffragio, luogo edificato in loro memoria.

I cittadini aquilani, sopravvissuti a quell’evento catastrofico, il giorno successivo ringraziarono San Biagio, attribuendo a lui di essere stati risparmiati dalla morte e alcuni fornai della città crearono un dolce, in suo onore.

Questo dolce, preparato con segni simbolici di rinascita, ma anche di ricordo dei fatti accaduti, tra i quali le granelle candide di zucchero che simboleggiano la vita e i canditi rossi che ricordano il sangue sparso per la morte delle vittime del sisma, prima di essere mangiato, normalmente viene fatto benedire, durante le messe in onore del Santo, per chiedere guarigione e pace per i membri della famiglia.


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