La denuncia del Cospa: in Valle Subequana cinghiali uccisi e bruciati
di Redazione | 12 Giugno 2020 @ 12:11 | CRONACA
CASTELVECCHIO SUBEQUO – Una serie di carcasse di cinghiali è stata ritrovata negli ultimi giorni in Valle Subequana, tra Castelvecchio e Goriano Sicoli (L’Aquila).
A denunciarlo è Dino Rossi, portavoce del Comitato spontaneo degli allevatori (Cospa) e dei capisquadra cinghialai d’Abruzzo, secondo il quale alcuni esemplari dopo essere stati uccisi sarebbero addirittura stati bruciati.
In Valle Subequana, in base a quanto raccolto da Rossi, si starebbe assistendo ad un’autentica mattanza: “Se si continuano ad ammazzare le scrofe gravide o coi piccoli al seguito, i cuccioli rimangono nella zona e fanno più danni di prima”, spiega.
Dino Rossi insieme a un folto gruppo di cacciatori di cinghialai si batte per la tutela dell’agricoltura, che subisce notevoli danni dalla massiccia presenza degli ungulati, ma anche per il rispetto degli animali.
“La caccia di selezione se fatta bene potrebbe in parte funzionare, perché è con essa che si destruttura il branco” spiega, “ma andrebbe fatta all’interno delle aree Parco, al di fuori va fatta la braccata, considerando che la nostra è molto meno invasiva di quella di altre regioni come la Toscana”.
“È incomprensibile”, chiosa Rossi, “il silenzio assordante delle associazioni animaliste e ambientaliste”.
Nei giorni scorsi sempre in Valle Subequana una femmina era stata uccisa e gettata nel fiume: anche in quel caso Rossi aveva fatto osservare come “quelli che devono essere abbattuti sono gli animali di piccola taglia, in modo che le mamme per mettere in protezione il branco lo portano lontano dalle colture”.