La Bce alza i tassi d’interesse, mutui più cari

di Redazione | 02 Febbraio 2023 @ 18:53 | ATTUALITA'
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La Bce ha deciso di alzare i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3%, quello sui depositi al 2,50%, e quello sui prestiti marginali al 3,25%.  E, in considerazione della pressione dell’inflazione, il consiglio direttivo intende aumentare i tassi di altri 50 punti base al prossimo meeting a marzo.

Lagarde non esclude, poi, altri rialzi dopo marzo.  “No, no, no”:  così ha risposto sull’ipotesi che, dopo un terzo rialzo consecutivo dei tassi d’interesse anticipato per il mese di marzo, la Banca centrale europea possa aver terminato con la stretta sul costo del denaro. 

L’attività economica nell’area euro, nonostante la crescita dello 0,1% nel quarto trimestre 2022, “è rallentata notevolmente e ci aspettiamo resti debole nel breve termine”, ha detto Lagarde, indicando nell’incertezza politica, nella guerra e nell’alta inflazione i fattori che continueranno a frenare la crescita, prima di una successiva ripresa. 

I rischi per lo scenario d’inflazione sono diventati “bilanciati”, ha affermato la presidente della Bce, abbandonando l’espressione, usata fino al Consiglio direttivo di dicembre, secondo cui tali rischi erano “al rialzo”.

L’aumento dei tassi di 50 punti da parte della Bce comporterà un rialzo della rata di un mutuo medio (140mila euro per un immobile dal valore di 200mila euro) fra i 33 e i 43 euro. Questa la simulazione di MutuiOnline secondo cui la forbice fra tassi variabili e fissi si sta oramai chiudendo su livelli inferiori ai 50 punti base. L’aumento dei tassi fa salire anche il rendimento che lo Stato deve riconoscere ai sottoscrittori di Bot, Btp, Cct. Secondo le stime dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb), l’ authority italiana dei conti pubblici, un aumento stabile del differenziale di 100 punti aumenta la spesa pubblica di 19 miliardi in tre anni: 2,5 miliardi nel 2023, 6,7 miliardi nel 2024, 10,1 miliardi nel 2025.

 


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