Jacopo Sipari apre il Festival “Bel canto” in Siberia con l’Aida

di Redazione | 14 Febbraio 2020 @ 11:06 | EVENTI
Jacopo sibari oscar lirica
Print Friendly and PDF

Ancora una volta sarà l’Aida di Verdi, capolavoro indiscusso della lirica mondiale, ad accompagnare il direttore d’orchestra abruzzese Jacopo Sipari, fresco vincitore del Premio speciale Golden Opera per la New Generation degli Oscar della lirica come uno dei più promettenti giovani direttori d’orchestra nel firmamento operistico italiano, in questa nuova toruneé in Russia per l’inaugurazione del Festival dell’Opera Lirica Internazionale “Bel Canto” in programma in questi giorni al Teatro dell’Opera e del Balletto di Krasnojarsk.

Il Festival, che apre i battenti venerdì 14 febbraio, vedrà il giovane Sipari sul podio per aprire un mese di grandi eventi musicali: prima Aida, quindi Trovatore (27 febbraio), Madama Butterfly (6 marzo), Un Ballo in Maschera (13 e 14 Marzo).

“Sono davvero lieto di essere stato invitato a dirigere l’apertura di un Festival così prestigioso. Lavorare con queste orchestre offre sempre la possibilità di vivere grandi emozioni. Sono molto legato al popolo russo e mi piace molto la serietà e la passione con cui vivono la musica”.

Aida è un’opera in quattro atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Antonio Ghislanzoni, basata su un soggetto originale dell’archeologo francese Auguste Mariette. Isma’il Pascià, Chedivè d’Egitto, commissionò un inno a Verdi per celebrare l’apertura del Canale di Suez (1868) nel 1860, offrendo un compenso di 80.000 franchi, ma Verdi rifiutò, dicendo che non scriveva musica d’occasione. Invece, quando venne l’invito (Mariette mandò uno schema di libretto su un soggetto egiziano a Camille du Locle, direttore dell’Opéra-Comique di Parigi che lo sottopose a Verdi, che trovò la storia valida) a comporre un’opera per l’inaugurazione del nuovo teatro de Il Cairo, Verdi accettò. Il 27 aprile 1870 Mariette scriveva a du Locle: «Ciò che il Viceré vuole è un’opera egiziana esclusivamente storica. Le scene saranno basate su descrizioni storiche, i costumi saranno disegnati avendo i bassorilievi dell’alto Egitto come modello». La prima dell’opera fu ritardata a causa della guerra franco-prussiana, dato che i costumi e le scene erano a Parigi sotto assedio. Il teatro del Cairo s’inaugurò invece con Rigoletto nel 1869. Quando finalmente la prima ebbe luogo ottenne un enorme successo e ancora oggi continua ad essere una delle opere liriche più famose. Verdi raggiunse un effetto sensazionale con l’utilizzo, nella Marcia trionfale, di lunghe trombe, del tipo delle trombe egiziane o delle buccine romane («…com’erano le Trombe nei tempi antichi»), appositamente ricostruite per l’occasione, ma dotate di un unico pistoncino nascosto da un panno a forma di vessillo o gagliardetto.


Print Friendly and PDF

TAGS