Marco Giancarli, IlTempo.it – Pochi credevano che fosse possibile ma alla fine anche il più scettico ha dovuto rassegnarsi all’evidenza.
Stiamo parlando dell’avvio della ricostruzione pesante e più in particolare della ricostruzione del centro storico. Sono partiti ieri mattina, infatti, i lavori di ricostruzione ed adeguamento sismico di due dei palazzi più antichi ed importanti del cuore cittadino aquilano, Palazzo Cappa e Camponeschi, stabili risalenti al 1500, inseriti in un unico aggregato. Un cantiere da circa 3 milioni di euro, che verrà riconsegnato alla città, oltre che ai proprietari, entro al massimo, due anni. L’intero stabile era stato fortemente danneggiato dal sisma di tre anni. Nella scossa di terremoto l’edificio ha riportato danni importanti ed era stato classificato dai tecnici di categoria E. Nella prima fase di messa in sicurezza, sono state fatte scoperte molto interessanti. Tra queste, sono state rinvenuti soffitti in cassonato di legno, risalenti al 1500, che in epoca recente erano stati ricoperti, cosi come anche portoni d’epoca, finestre, affreschi e pietre angolari finora rimaste nascoste da stucchi e pareti. Nella fase più avanzata dei lavori, questi ritrovamenti verranno restaurati e riportati a vista. Nel frattempo al lavoro c’è già una squadra di dieci operai circa che sta smontanto porte ed infissi che verranno attentamente stipati in attesa di essere rimontati al termine delle operazioni di consolidamento. In seguito, quando cioè si entrerà nel vivo dei lavori, il numero di operai specializzati salirà fino a trenta. Si partirà con la sistemazione del tetto che nell’ultima ristrutturazione era stato costruito in cemento armato e che la scossa delle 3,32, ha fatto crollare, per poi passare alle strutture murarie. Per le operazioni di consolidamento sismico, la ditta che sta già lavorando sul sito, adotterà una tecnica innovativa, consistente in iniezioni di calce, effettuate direttamente sulle fondazioni. Una metologia di intervento che almeno fino a questo momento, non era stata mai presa in considerazione. Ieri mattina al momento dell’affidamento dei lavori alla ditta, che peraltro sta gestendo anche il consolidamento ed il restauro della biblioteca storica di Genova, era presente anche il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, che ha espresso la sua soddisfazione per come i progettisti e gli stessi proprietari dello stabile storico si siano dati da fare. Un esempio da seguire quello spiegato finora, segno tangibile che al di là delle polemiche, la differenza la possono fare gli stessi proprietari degli immobili danneggiati che, come in questo caso, seguendo passo passo l’iter burocratico e tecnico del progetto, entro al massimo due anni potranno tornare a casa. Un segnale positivo per L’Aquila e per gli aquilani che, solo con il loro impegno, potranno riconsegnare alle generazioni future una città più sicura.