Intercettazioni: sono utilizzabili anche per reati diversi. Un’ordinanza del 2 novembre scorso del Tribunale del riesame di Milano sembra corroborare l’idea che le intercettazioni, nell’ambito di un processo, possano essere usate anche per reati diversi. Il fatto era relativo ad un procedimento a carico di alcuni dipendenti dell’agenzia delle Entrate. Dalle intercettazioni era emerso che venivano favoriti alcuni utenti in cambio del pagamento di somme di denaro. Dalle intercettazioni emergeva la prova delle remunerazioni date dai privati ai funzionari. Proprio sulla base delle intercettazioni era stato possibile contestare il reato di corruzione propria o di abuso di ufficio.
Precedenti orientamenti avevano posto un limite all’utilizzo delle intercettazioni. Si sosteneva la necessità di un reato connesso a quello oggetto dell’autorizzazione, anche che si tratti di reati intercettabili sulla base dei requisiti definiti dall’articolo 266 del Codice di procedura penale.
Intercettazioni: sono utilizzabili anche per reati diversi
Il Tribunale del riesame di Milano ha fatto diverse considerazioni, arrivando a concludere che non ci trovasse nelle condizioni “di alcuna delle ipotesi tassative di inutilizzabilità patologica del materiale probatorio previste dal Codice”.