Sebbene i dipendenti abbiano preso servizio un anno e mezzo fa, è stato inaugurata solo oggi la sede aquilana dell’Ingv (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia). L’istituto, noto ai più dal maledetto dicembre 2008 per i report sulle scosse, fa sede nel capoluogo da decenni. Lasciati gli uffici del Forte Spagnolo in seguito al sisma, ha ritrovato sede nel cuore distrutto della città. Vetro e acciaio per il moderno stabile, ristrutturato nel 2011, che si affaccia su via dell’Arcivescovado, la strada di collegamento tra Piazza Duomo e piazzale della prefettura. Nonostante la crudezza e la desolazione del luogo, l’Ingv ha voluto dare un segnale agli aquilani, insediandosi nel cuore ferito dell’urbe. La nuova sede è stata allestita grazie ai fondi del Progetto Abruzzo. Le risorse, frutto di un accordo di programma Miur (Ministero Istruzione Università e Ricerca) e Regione Abruzzo, sono state reperite grazie all’alacre lavoro, riconosciuto all’unanimità, del consigliere regionale Luca Ricciuti. Il Progetto Abruzzo dovrebbe essere il battistrada per avviare la nuova cultura della prevenzione, basata su dati e modelli di reazione più aderenti alla realtà di quanto non lo fossero quelli precedenti al 2009.
Stefano Gresta, presidente dell’Ingv:
«Uno degli obiettivi dell’Ingv e’ non solo fare ricerca ma anche essere aperti alla divulgazione, al contatto con la gente, per poter contribuire assieme alla protezione civile, a quello che e’ un accrescimento del senso di responsabilita’ delle persone. L’Italia e’ un paese sismico. Con il terremoto si puo’ e si deve convivere, lo si puo’ fare in sicurezza, acquisendo come cittadini, la consapevolezza di questo; la parte di chi ha la gestione di questo deve operare in termini di prevenzione». Lo ha detto all’Aquila il Presidente dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), Stefano Gresta, a margine dell’inaugurazione della sede distaccata dell’Istituto, ubicata nel centro storico della citta’, ancora in zona rossa.
Gianni Chiodi, presidente Regione Abruzzo:
«Dopo aver scoperto che il territorio aquilano è uno dei più esposti al rischio sismico e per decenni non è mai stato adeguato in tal senso, mi riferisco alle tipologie di costruzione ed ai luoghi in cui si è edificato, il fatto che l’INGV ritenga che L’Aquila debba avere un’attenzione particolare per lo studio della microzonazione sismica, e debba essere sede di indagini ad alta risoluzione per la stima della pericolosità nelle aree colpite dal terremoto del 2009, è utile anche per il resto del territorio nazionale» lo ha detto il presidente Gianni Chiodi intervenuto all’inaugurazione. Chiodi ha poi evidenziato l’alta capacità scientifica dell’INGV riconosciuta in tutto il mondo. «Puntare sulla ricerca scientifica, – ha aggiunto – rafforza il rango, le prospettive , l’attenzione sul nostro territorio e assicura il progresso economico e sociale. In conclusione del suo intervento : “Diventiamo sempre di più una società post industriale ove solo la conoscenza e l’alta specializzazione possono confermarci prosperità economica nel futuro».
Luca Ricciuti, consigliere Regione Abruzzo:
«Essere tornati con un’istituzione come l’Ingv in centro storico ha un valore esemplare fortissimo. Le istituzione devono dare il buon esempio e ripopolare il centro storico dell’Aquila il prima possibile. Gli aquilani sono tali in quanto respiravano l’aria del centro, camminavano nelle vie, vivevano l’atmosfera. Senza centro storico gli aquilani non hanno più identità.» sottolineando il valore simbolico della riapertura dell’ingv in centro, Luca Ricciuti, che ha ricevuto il pubblico ringraziamento da Pasquale De Santis – responsabile del Managment progetto Abruzzo- ha anche evidenziato il forte valore scientifico del centro di ricerca, fiore all’occhiello dell’Aquila.