Ingiusta detenzione, Giulio Petrilli protesta davanti Palazzo Chigi

di Redazione | 05 Marzo 2020 @ 11:10 | ATTUALITA'
Petrilli
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L’AQUILA – Nuova protesta dell’aquila Giulio Petrilli, che da anni combatte per ottenere dallo Stato il risarcimento per ingiusta detenzione, che ha scontato sei anni di carcere prima dell’assoluzione della Cassazione dall’accusa di essere tra gli organizzatori della banda armata Prima Linea.

Stamattina Petrilli è davanti Palazzo Chigi “per spingere affinché venga data una risposta alla mia istanza”, dice in una nota, “chiederà anche di essere ricevuto”.

“Le sto provando tutte, per cercare di essere ascoltato, in particolare per avere una risposta”, dice ancora Petrilli.

Nelle scorse settimane, Petrilli ha scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Ho sollecitato una risposta alla mia istanza presentata alla Presidenza del consiglio il 19 settembre 2019, per il risarcimento di sei anni di ingiusta detenzione subiti con l’accusa di banda armata”.

“La stessa istanza, il 2 ottobre 2019 è stata inviata al ministro della Giustizia per un parere, istruttoria n.22757, dalla responsabile contenziosi giuridici della Presidenza del Consiglio. A distanza di cinque mesi ancora nessuna risposta”, ricorda Petrilli.

“Ho inviato la lettera per cercare di far capire che se per l’ammissibilità dell’istanza c’è un problema di temporaneità di presentazione della stessa (avrei dovuto presentarla entro tre anni dalla sentenza assolutoria), ho scritto che considerato il mio stato psicofisico di allora, dopo una detenzione di sei anni di isolamento totale, la cosa non è stata possibile”.

“Il tutto è dimostrato da certificati medici di primari dell’ospedale dell’Aquila che riscontrano una mia gravissima ipertensione, iniziata nel supercarcere di Ascoli Piceno quando avevo ventidue anni, culminata, una volta in libertà, in varie ischemie transitorie e poi anche con gravi danni psicologici, susseguenti ad anni di isolamento totale”.

“I primi anni dopo il carcere non riuscivo a fare nulla, figuriamoci predisporre un’istanza del genere. Una condizione che sono certo il premier saprà valutare”, conclude Petrilli.


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