Il valore simbolico della riapertura delle librerie e le nuove disposizioni a sostegno della lettura

di Redazione | 13 Aprile 2020 @ 08:45 | CULTURA
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Dal 14 aprile, con il nuovo dpcm riaprono le librerie e la loro riapertura avviene tra qualche polemica, ma è comunque un segnale importante. Pochi sanno, però, che lo scorso 25 marzo è entrata in vigore la nuova legge sulle “Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura”. Oltre alla tanto criticata limitazione degli sconti sul prezzo di copertina, le legge prevede una serie di iniziative per la promozione della lettura.

Il cardine principale della nuova legge, fortemente criticata da AIE (l’Associazione italiana editori, i cui editori aderenti coprono circa il 90% del mercato librario italiano), è la limitazione degli sconti sul prezzo di copertina dei libri.

Dal 25 marzo, infatti, librerie fisiche e online non potranno applicare uno sconto superiore al 5%, per evitare di incorrere in sanzioni. Favorevoli invece ALI (Associazione librai italiani) e ADEI (Associazione degli editori indipendenti). La legge potrebbe consentire alle librerie indipendenti di riacquistare un po’ di mercato, perso negli scorsi anni a favore dei colossi del web.

Promozione della lettura

La limitazione sugli sconti non è l’unico provvedimento varato dal governo. La legge prevede infatti un piano d’azione al fine di “favorire e sostenere la lettura quale mezzo per lo sviluppo della conoscenza, la diffusione della cultura, la promozione del progresso civile, sociale ed economico della Nazione, la formazione e il benessere dei cittadini”.

Sono previsti interventi volti a valorizzare l’immagine sociale del libro e a promuovere la frequentazione di biblioteche e librerie (anche attraverso l’organizzazione di presentazioni e di letture di gruppo).

Ogni anno, il Consiglio dei ministri assegnerà a una città italiana il titolo di “Capitale italiana del libro”, finanziandone le iniziative di promozione alla lettura fino a cinquecentomila euro.

La dimensione sociale della lettura

Il testo della legge dedica specifici passaggi alla promozione della lettura nelle strutture per la prima infanzia, nelle strutture socio-assistenziali per anziani, negli ospedali e negli istituti penitenziari, con particolare attenzione agli istituti penali per minorenni. La legge mira infatti a: “promuovere la dimensione sociale della lettura mediante pratiche fondate sulla condivisione dei testi e sulla partecipazione attiva dei lettori”.

Anche la scuola rientra nel piano nazionale. Ogni ufficio scolastico regionale dovrà individuare, attraverso un bando, una scuola che costituirà “il polo responsabile del servizio bibliotecario scolastico di ogni ordine e grado”. Il governo autorizza una spesa di un milione di euro per il 2020 e il 2021 (due milioni in totale) per attività di formazione del personale delle biblioteche scolastiche.

Promozione della lettura: stanziati quattro milioni

Il governo stanzierà annualmente 4.350.000 euro per l’attuazione del piano nazionale. Il fondo, gestito dal Centro per il libro e la lettura, finanzierà le attività di promozione previste dalla legge.

Rinnovata anche la Carta della cultura come iniziativa di contrasto della povertà educativa e culturale. Un fondo di un milione di euro garantirà ai nuclei familiari meno abbienti una carta dal valore di cento euro per l’acquisto di libri, anche digitali.

Prevista infine la possibilità di donazione “dei libri e dei relativi supporti integrativi non più commercializzati o non idonei alla commercializzazione”.


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