da Appello perL'Aquila – «Quando una persona è a capo di un'organizzazione uno degli oneri che gli toccano è quello di assumersi le responsabilità dei malfunzionamenti della sua organizzazione anche quando pensa di non esserne direttamente responsabile.
Funziona cosi: all'esterno mi assumo io le colpe (faccio da parafulmine), all'interno provvedo con fermezza a rimettere le cose in riga.
Altrimenti si demotiva il personale. Un principio basilare nella gestione delle risorse umane.
Quando a un Ministro si fanno degli addebiti ne risponde personalmente mica scarica le responsabilità su un funzionario del ministero.
Nel campo calcistico quando le cose non vanno l'allenatore si assume le colpe e poi dentro lo spogliatoio regola i conti con la squadra. Ricordate Mourinho all'Inter?
Il nostro sindaco fa esattamente il contrario.
Il Comune funziona male? Colpa dei dipendenti maleducati!
Insomma è una persona che non si assume le proprie responsabilità, un professionista dello scaricabarile.
“E' vero, in Comune ai cittadini non vengono erogati servizi con la dovuta disponibilità. Mi scuso con la popolazione, stiamo provvedendo per cambiare le cose”.
Poi prendi i dirigenti e funzionari e gli fai un liscio e busso feroce. Fissi obiettivi concreti, compatibili e misurabili con annessa tempistica di valutazione periodica dei risultati raggiunti.
Un Amministratore delegato, un Ministro, un Allenatore, un Sindaco si comportano così, almeno quelli con la lettera maiuscola».