Il senatore del PD Astorre, l’ultima intervista

di Fausto D'Addario | 04 Marzo 2023 @ 05:16 | RACCONTANDO
intervista Astorre
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Il senatore del PD Bruno Astorre aveva rilasciato l’ultima intervista la mattina 3 marzo alle 09:00

Sgomento e incredulità per Bruno Astorre, Senatore del PD e Segretario Regionale dem per il Lazio: se n’è andato a 59 anni, il 15 marzo ne avrebbe compiuti 60. Aveva rilasciato l’ultima intervista per Officina Stampa con Chiara Rai il 3 marzo alle 09:00, in diretta dal Black Jack Cafè di Grottaferrata, Bruno Astorre, Senatore del PD e dal 2018. Segretario Regionale dem per il Lazio.

Poche ore dopo l’intervista è stato trovato morto negli uffici del Senato a Palazzo Cenci. Secondo le prime ipotesi, sarebbe volato giù da una finestra, situata al quarto piano. Ora la procura di Roma ha avviato un’indagine per istigazione al suicidio. Bandiere a mezz’asta e commozione tra i colleghi.

Il 3 febbraio 2021 era stato assolto dall’accusa di spese pazze sull’utilizzo di fondi regionali, al tempo del suo operato come Vice Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, tra il 2010 al 2013. Un lungo iter processuale durato quasi otto anni, dal quale era orgogliosamente uscito, ma provato.

La rassegna stampa con Chiara Rai inizia con i complimenti a Elly Schlein, “una donna eletta tramite le primarie”, alle quali “più di un milione di persone sono venute a votare”. Si tratta di una bella vittoria, “un segnale di attenzione verso il mondo dell’astensionismo”, soprattutto da parte delle classi più giovani.

Astorre aveva molte speranze per il futuro: “penso, una volta fatto il congresso, che tutti insieme ci si debba mettere a lavorare”. Consapevole delle tensioni interne, ma fiducioso che non ci sarebbero state scissioni, auspica che una giovane donna come Elly Schlein possa essere “una anti-Meloni, una catalizzatrice di consensi rispetto a un’astensione molto ampia”. Con Elly il PD sembra più più spostato a sinistra, ma “io mi sono sentito a casa mia con Renzi segretario; penso di sentirmi a casa mia con Elly Schlein come segretaria”: il PD “è un partito grande che ha diverse sensibilità”. È  cura del segretario tenerle insieme.

Altro tema affrontato, la strage dei migranti in Calabria. Una vicenda dai contorni ancora poco chiari: “non ho ben capito perché non sia partita la guardia costiera”, che aveva tutti i mezzi per poterlo fare, essendo “ dotata di imbarcazioni cosiddette inaffondabili”. “Rimango basito, sentiremo il 7 e l’8 il ministro Piantedosi” e “cercheremo di capire perché ci sia un buco tra l’allarme di Frontex e l’invio dei salvataggi”. Parole di elogio nei confronti del Presidente della Repubblica Mattarella che, rappresentando lo Stato, ha dato una lezione di dignità in una situazione complicata. Complicata, perché i migranti “sono partiti da Smirne, hanno bypassato tutta la Grecia, perché la Grecia non ne vuole sapere di avere nessuno”. Esattamente come Malta. Se l’Europa, durante il Covid, ha dimostrato con i fondi messi a disposizione di essere unita, “su queste problematiche prevalgono piccoli interessi di parte”.

Si parla brevemente dell’inchiesta della procura di Bergamo circa gestione dell’epidemia, poi chiede una tazza di tè al limone. Torna il confronto tra le due donne, Giorgia ed Elly: “sono contento che venga polarizzata”, perché la Schlein può “rappresentare il nucleo attraverso il quale fare da alternativa al centrodestra e prepararsi a un futuro di governo”. Una piccola battuta a sfondo grillino su un’eventuale piattaforma telematica del PD, dove gli iscritti potranno essere consultati nei momenti più decisivi della vita del partito.

Politica estera, si passa alla guerra. “Zelensky sta in guerra e quando stai in guerra capita”, riferendosi al fatto che il leader ucraino starebbe mettendo il bavaglio alla sua stessa stampa. Poi aggiunge: “Ti dico un piccolo segreto: lo sai perché la pandemia del 1918 fu chiamata la Spagnola? Perché i giornali spagnoli” – la Spagna non era in guerra – “furono gli unici che lo poterono dire che c’era la pandemia”.

Un bicchiere d’acqua e si va avanti sull’ambiente. Nelle iniziative raccomanda gradualità: “sia sulle auto, sia la vicenda sul mettere le case a un certo livello di categoria energetica, qualche perplessità ce l’ho”. Il cambiamento climatico e la siccità, che “quest’anno sarà un grosso grosso grosso problema”, avranno delle ripercussioni sulla vita di tutti i giorni e nel proprio piccolo ognuno è chiamato a dare il proprio contributo. Sulla possibilità che il governo intervenga a sostegno degli agricoltori, una constatazione realista: “questo governo secondo me ha, per il 99%, cinque anni di fronte”; ma è compito dell’opposizione del PD “criticare, partecipare e controllare”.

E parlando di case, sulla questione del Bonus 110 e dei costi che cominciano a risalire: “ci sono state le truffe, le truffe vanno perseguite; ma l’idea di poter aiutare i cittadini o con sistema di bonus o detrazioni o comunque con l’intervento dello Stato – visto che la casa è uno dei beni più preziosi degli italiani – credo che vada mantenuta. Perché il rischio è: quando a tordi e quando a grilli, quando è niente e quando è tutto”.

Riguardo PNRR risponde al dubbio della casalinga su una possibile fregatura: “una parte è a fondo perduto, un terzo; un’altra parte è a ridarlo: è normale, quando uno deve costruire delle cose”; però l’Europa in questo caso ha fatto fronte comune, e circa 83 miliardi di euro sono a fondo perduto”. Le spese vanno fatte in maniera onesta, trasparente e veloce. E sull’annosa questione dei rifiuti, la stoccata: “Roma ha il diritto di chiudere il ciclo di rifiuti, ma avrebbe anche il dovere di indicare un posto un pochetto più romano”.

Ultima domanda: un giorno da senatore. Astorre ha descritto la sua settimana: “la divido tra il territorio, in genere il venerdì, il sabato e la domenica”, poi “l’aula e le commissioni, soprattutto lo studio degli atti, martedì mercoledì e giovedì”. Non si riposava mai: “è una vita divisa tra l’impegno istituzionale e l’impegno per il territorio”. E poi l’appello finale per una vera e sana politica: “essere sempre più guidati dall’idea del noi e meno dall’io”, nella consapevolezza che “da soli si può andare più veloci, ma soltanto insieme si va più lontano”.


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