Il prezzo della benzina? E’ il frutto di un segreto impossibile da penetrare, secondo l’analisi condotta dall’ufficio studi della Fegica Cisl di cui parla oggi il Fatto Quotidiano:
C’è molto metodo nel caos dei prezzi. E chi lo impone si prefigge un obiettivo: fare più soldi sulle spalle degli automobilisti senza farsene accorgere e scaricando sui gestori la responsabilità della furbata. Agli occhi dell’opinione pubblica sono i benzinai gli artefici della fiera dei prezzi, ma l’indagine Cisl dimostra il contrario, e cioè che costretti da un contratto in esclusiva a rifornirsi da una sola compagnia ad un prezzo imposto, i gestori hanno margini di intervento prossimi allo zero, al massimo 5 millesimi di euro al litro, cioè niente.
Sono le compagnie a guidare la danza, in Italia l’Eni che è la capofila:
L’Eni fissa un prezzo di listino ufficiale di riferimento a un livello che considera congruo e all’inter – no del quale sono conteggiati i margini di guadagno della compagnia. Tutti i giorni la stessa Eni comunica a ogni distributore un prezzo “consi – gliato” a cui il gestore, di fatto, non può fare a meno di adeguarsi. A giudizio degli esperti della Fegica Cisl con questo sistema il gruppo del cane a sei zampe camuffa una politica di prezzi alti dando ad automobilisti e addetti ai lavori l’impressione di abbassarli. Con un triplice vantaggio: di immagine, concorrenziale e di cassa. Sentito dal Fatto , l’Eni nega sostenendo di praticare i prezzi “tendenzialmen – te più bassi”.
I benzinai Cisl insistono sui punti opachi dell’operazione:
Quando lanciò il nuovo sistema, l’Eni assicurò che i cluster , cioè i gruppi di prezzo sarebbero stati 35, con un differenziale massimo di 7 centesimi, compresi tra meno 4 e più 3 centesimi rispetto al prezzo di listino. Ma a gennaio 2012 il mazzo effettivo di prezzi era invece di 139 sulle strade normali e 61 in autostrada e il differenziale tra il prezzo massimo e minimo era di 16 centesimi sulle strade e quasi 15 in autostrada.
Il quadro non è cambiato di molto a distanza di un anno:
L’unica novità è che nel frattempo e a dispetto di tutte le geremiadi sulla necessità di ristrutturare la rete diminuendo i troppi punti vendita esistenti, il numero di impianti Eni è aumentato ancora, passando da 4.701 a più di 5.100. Sulla rete stradale ordinaria i prezzi sono rimasti 115 con una differenza di 23 centesimi tra prezzo minimo e massimo, in autostrada 57 con un delta di 17 centesimi.