

Primo Maggio e sicurezza sul lavoro. Mattarella: “L’obiettivo sia quello di avere zero morti”.
“Il lavoro è strumento di progresso e affermazione delle persone, non un gioco d’azzardo potenzialmente letale”, ha detto il Presidente della Repubblica. “Il lavoro è misura di libertà, di dignità, rappresenta il contributo alla comunità. Il lavoro è strumento di realizzazione di diritti sociali. È motore di rimozione delle disuguaglianze”. Queste le parole del presidente Sergio Mattarella in occasione del 1 maggio.
Papa Francesco: troppe morti sul lavoro, è tragedia
In occasione del Primo maggio, durante il Regina Coeli, Papa Francesco esorta a “rinnovare l’impegno perché dovunque e per tutti il lavoro sia dignitoso e si faccia crescere un’economia diversa”. Ricorda gli operai morti sul lavoro, “una tragedia troppo diffusa”. Il Papa torna sul conflitto in Ucraina. “Soffro e piango per le sofferenze della popolazione. Giungono notizie di bambini espulsi e deportati”.Chiede corridoi umanitari a Mariupol,”per le persone intrappolate nell’acciaieria”. Non si ceda “alla perversa spirale delle armi”.
Stefania Pezzopane depone corona a Paganica
1 maggio, Ugl Tlc ‘nessuna festa, difendiamo clausola sociale’
“1 maggio nessuna festa, difendiamo la clausola sociale! Questo lo slogan scelto dalla UGL Telecomunicazioni per la festa dei lavoratori”, è quanto dichiara Stefano Conti segretario nazionale dello stesso sindacato.
“Le vertenze che coinvolgono gli addetti delle commesse dei Contact Center di INPS e ITA”, prosegue Conti, “ma che riguardano migliaia di lavoratori dell’intero settore degli outsourcers, evidenziano come le stesso Governo attraverso aziende pubbliche o interamente partecipate non applicando la clausola sociale, o come nel caso di ITA addirittura disertando incontri istituzionali, piuttosto che nella proposta di modifica della legge delega in materia di contratti pubblici, che, nel Codice degli Appalti prevede nelle gare ad alta densità occupazionale, come i contact center, di modificare la parola “obbligo” di applicazione della clausola sociale nella parola “facoltà” di applicare la clausola sociale, stia di fatto destrutturando questo fondamentale meccanismo di tutela occupazionale”.
“Malgrado il passare dei mesi ed il ridursi del tempo mancante alla chiusura di un rapporto di lavoro iniziato ormai nel dicembre 2019, resta ancora incerto il futuro dei 505 lavoratori di Comdata Group Spa impegnati nella gestione del servizio di contact center multimediale di INPS. Non ci stancheremo mai di ripetere che la Ugl Telecomunicazioni, sia a livello territoriale che nazionale, può vantare una costante battaglia a tutela di qualsiasi clausola sociale che ha portato spesso a scontri e a continue critiche da chi, invece, preferisce stare seduto a guardare e recriminare quanto messo in atto da altri”.
Landini: aiuti condizionati alle imprese
“Si diano gli aiuti alle imprese, ma condizionati a chi investe, non licenzia, non delocalizza”. Così il segretario Cgil Landini, dalla manifestazione del Primo Maggio, ad Assisi. “Bisogna aumentare i salari, rinnovare i contratti” Sottolinea “il male della precarietà. Bisogna cambiare le leggi balorde fatte in questi anni”. Propone “un’unica forma di contratto d’inserimento, basato su formazione e stabilità”. Infine,”il mondo del lavoro è per la pace e contro qualsiasi guerra”. No all’aumento d’investimenti nelle armi.
Rifondazione invita a boicottare le catene commerciali aperte
Rifondazione Comunista invita a boicottare tutte le catene commerciali che oggi, Primo Maggio, sono aperte “grazie alla norma iperliberista votata da centrodestra e Pd ai tempi del governo Monti“.
Il segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Maurizio Acerbo, insieme ad Antonello Patta, responsabile lavoro del partito, ricorda la “vergognosa legge sul commercio che Lega e M5S avevano promesso di abolire, ma che dopo cinque anni è ancora lì, nonostante le proteste sindacali.Questa liberalizzazione selvaggia che non c’è in altri Paesi dell’Ue – dichiarano – ha consentito l’ipersfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori della grande distribuzione, ma anche una concorrenza sleale nei confronti del piccolo commercio e degli esercizi di vicinato“. I lavoratori, proseguono, “sono molto ricattabili e tutti sanno che sono costretti a lavorare oltre l’orario contrattuale e a rinunciare a giorni di riposo. Come ha confermato una recente sentenza della Corte di Cassazione, il datore di lavoro non può obbligare un dipendente a lavorare in un giorno festivo, anche se è infrasettimanale. Però, senza più articolo 18 e con i contratti precari lavoratrici e lavoratori quasi sempre subiscono angherie da parte di catene che praticano comportamenti intimidatori verso chi fa sindacato, come accaduto – ricordano gli esponenti di Rifondazione – nel supermercato Aldi di Trieste con il licenziamento del delegato Filcams-Cgil Giovanni Manca, con la scusa di un mancato reso di 45 centesimi” .