di Matilde Albani – A stomaco pieno si ragiona meglio, come dice il vecchio adagio. E il Ministro Fabrizio Barca, oramai di casa a L’Aquila, ne sa qualcosa. Il suo Downing Street, non è l’ufficio alla Villa Comunale, ma il Ristorante Maria ai piedi del Gran Sasso.
L’Agorà, di quelli che contano, luogo carbonaro per le decisioni importanti. Maria, la splendida padrona di casa, sa come prendere per la gola il suo Ministro che chiama affettuosamente “Fabrì”. Dalle fettuccine tartufo e funghi porcini , che lo fanno letteralmente impazzire, alla coratella che lo fa concentrare, alla zuppa inglese con la quale gli strappi qualche promessa. L’ex Ciampi boy, Ministro della Coesione Territoriale e, come lo chiamano a L’Aquila, del “terremoto” ha fatto della sobrietà la sua icona. Al di sopra di ogni finta-rivolta dei suoi finti-nemici è andato sempre a testa alta. Grande paciere, a parte qualche polemica con la Fornero sulle pensioni, rimane sempre quello che fino ad un certo punto la sinistra ha sognato Premier. E così per consolarsi dagli eventi, alla ricerca di pace e relax, da Roma tira dritto verso il Gran Sasso, sicuramente più vicino delle Ande per camminare, per farsi coccolare dalla magia della montagna e dalla favella di Maria, soprattutto ora che sta per diventare nonno.