Il Governo approva la delega fiscale. Meloni, “svolta epocale”

di Redazione | 17 Marzo 2023 @ 10:59 | POLITICA
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Delega fiscale approvata dal Cdm. Giorgia Meloni la definisce “una vera svolta per l’Italia” e “una riforma rivoluzionaria, strutturale e organica, una rivoluzione attesa da cinquant’anni”. Per il Mef, “le nuove regole entreranno in vigore entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge abilitazioni, semplificando e riducendo il carico fiscale e andando verso la promozione degli investimenti e dell’occupazione”: sul fronte delle imprese, verrà abolita l’IRAP e ridotte le attuali aliquote IRES per gli investimenti e/o l’occupazione. Questa riforma mira a stabilire il rapporto tra contribuenti e fisco nella logica del dialogo.

La riforma punta a instaurare un rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria nella logica di un dialogo: è così che prende forma il “Fisco amico”, nel quale però opposizioni e i sindacati, che già evocano la piazza, vedono solo condoni e favori ai più ricchi. Il provvedimento, suddiviso in 5 parti e 20 articoli, punta a ridisegnare l’intero sistema, dai tributi ai procedimenti alle sanzioni, fino ai Testi unici e i Codici. Per renderlo operativo servirà l’approvazione del Parlamento e poi il varo dei decreti delegati che dovranno contenere anche le coperture finanziarie, che in parte saranno garantite dalla revisione delle attuali 600 tax expenditures: sconti, agevolazioni, bonus che saranno rivisti. 

La riforma parte dalla rivoluzione dell’Irpef, con la riduzione delle aliquote da 4 a 3. Le due ipotesi, non indicate nella delega, sono 23%, 27% e 43% o 23%, 33%, 43%. La flat tax per tutti resta un obiettivo di legislatura e intanto per i dipendenti arriva quella incrementale; per le imprese c’è la nuova Ires a due aliquote per far pagare di meno chi più assume e investe; si punta poi al graduale superamento dell’Irap con priorità per le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti. Ci sarà il concordato preventivo biennale e un rafforzamento dell’adempimento collaborativo: “Si riscrivono le regole della lotta all’evasione fiscale” dice il Mef “che diventa preventiva e non più repressiva”. Il Governo interviene sul sistema sanzionatorio tributario: in particolare, per le sanzioni penali si userà un occhio di riguardo per chi si trova impossibilitato a pagare il tributo per fatti a lui non imputabili. È previsto poi un alleggerimento delle sanzioni penali, in particolare quelle connesse al reato di dichiarazione infedele, per le imprese che aderiscono alla cooperative compliance, che hanno tenuto comportamenti non dolosi e lo comunicano tempestivamente al Fisco. Un altro effetto “premiale” per chi aderisce all’adempimento spontaneo è poi l’ulteriore riduzione delle sanzioni amministrative per i rischi di natura fiscale comunicati preventivamente. 


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