I protagonisti del terzo tempo: la voce dei tifosi della Rugby L’Aquila

di Enrico M. Rosati | 01 Aprile 2023 @ 05:15 | ATTUALITA'
Fattori
Print Friendly and PDF

L’AQUILA  – “Ci sono volte in cui mi metto tra i tifosi avversari solo per sentire quello che dicono dei nostri ragazzi. Sentire cose tipo ‘mannaggia, ha preso palla il 9 che è fortissimo’ o ‘ariecco una mischia, questi sono imbattibili’ mi riempie di orgoglio. Sono ragazzi che ho visto allenarsi già da bambini, e indipendentemente dalla performance di mio figlio, se vinciamo festeggio tutta la squadra, perché alla fine La Rugby L’Aquila è una grande famiglia” un racconto, di uno dei genitori, che riassume a pieno la prospettiva di chi ogni partita si afferma come re del terzo tempo: i tifosi neroverdi. Papà e Mamme che ogni partita siedono sugli spalti e danno una carica ai ragazzi che potrebbe alimentare l’intero capoluogo cittadino per almeno due settimane. 

Il rugby è stato un mezzo per rimanere uniti e affrontare il post sisma: “Questo sport è stato un mezzo per unirci dopo il terremoto. Non sembravano esserci più punti di incontro, avevamo perso tutto e il rugby, per noi – oltre che per i figli – è stato una salvezza. Ci incontravamo la sera, come un circolo, poi anche la domenica stavamo insieme… Ora sono vent’anni che ci conosciamo, siamo diventati amici cari, ci frequentiamo oltre gli allenamenti, andando a cena e condividendo esperienze.” La soliderietà che lega questo gruppo di amici è incredibile, infatti oltre alle partite organizzano scampagnate e gite fuori porta. Uo dei punti salienti dell’unionea è il fatto che – tra tifosi – si può sempre contare l’uno con l’altro per qualsiasi evenienza. 

“Quando serve qualcosa, noi ci siamo. Ad esempio domenica siamo andati a camminare e con noi è venuto il Doc che sono andato a prendere e riportare. Dopo poco mi ha richiamato in quanto aveva lasciato la chiave dietro alla serratura. Chi chiami in questa evenienza? Ovviamente uno di noi. Dopo pochi minuti ero lì e l’ho aiutato a rientrare in casa. Allo stesso modo se dovesse mai servire qualcosa a uno di noi, anche di domenica pomeriggio o nei festivi c’è sempre un dottore a disposizione per subentrare e aiutare”. 

Tornando al Rugby, ho chiesto se si fosse instaurato un rapporto di solidarietà anche con i genitori di altre squadre: 

“Si, si sono create le amicizie anche con i genitori delle altre società che, come noi, sono amichevoli e conviviali tipo le famiglie dei giocatori del Catania. Io ad esempio ho mantenuto degli ottimi rapporti a Catania e ogni volta che vado, anche in vacanza con la famiglia, so di trovare persone che mi accolgono a braccia aperte e mi fanno fare il giro della città. Più in generale noi genitori abbiamo dei rapporti con dei genitori di Catania che sono iniziari i tempi della Junior e tuttora permangono. Lì devo dire che c’è sempre stata con loro una bella sfida per chi facesse meglio il terzo tempo, quando noi andavamo lì venivamo inondati di ricette locali e arancini mentre quando loro erano in città accendevamo la fornacella e riempivamo di arrosticini.”

 

 

 

 

 


Print Friendly and PDF

TAGS