I forestali rivogliono il Cfs, il sondaggio che smentisce la riforma Madia

di Alessio Ludovici | 23 Marzo 2021 @ 07:00 | AMBIENTE
ferfa Cingolani
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L’AQUILA – Tutto l’orgoglio degli ex forestali in un sondaggio. Lanciato dalla Ferfa, la Federazione per la Rinascita della Forestale Ambientale, un’associazione nata per contrastare gli effetti della cosiddetta Riforma Madia che sciolse il Corpo. A farli arrabbiare questa volta la dichiarazione del comandante generale dei Carabinieri, Teo Luzi. In Parlamento, durante un’audizione, ha detto che se si facesse un sondaggio i Forestali sarebbero ben contenti di essere oggi Carabinieri. Non si sono fatti pregare gli ex forestali, e il sondaggio lo hanno fatto. Hanno risposto in ben 2154 in pochissimo tempo e proprio a ridosso del 21 marzo, la giornata internazionale delle Foreste. Il risultato è quasi unanime, 9,5 su 10 non solo hanno bocciato la riforma Madia ma chiedono l’immediato ripristino del Corpo Forestale dello Stato. 
 
“Aver ottenuto 2.154 partecipanti a un sondaggio aperto solo a chi ha un profilo su Google, per sole 24 ore, senza pubblicità preventiva, senza sponsorizzazione” è  un successo secondo l’associazione. Del resto i forestali ancora sono appena 7.400 forestali, dispersi tra quattro Corpi e sei Ministeri.
 
“Ma quello che conta – spiegano – sono i risultati schiaccianti di ciò che pensano i colleghi della riforma Madia che ha soppresso il Corpo forestale dello Stato.” Risultati che smentiscono le sensazioni dell’Arma. 
 

Forestali, la controriforma in Parlamento: ripristinare il Corpo 

Risultati che saranno sicuramente materiale anche per la prossima audizione della FeRFA presso le Commissioni riunite I e IV della Camera dei Deputati. In Parlamento è in discussione una proposta di legge di ripristino del Corpo Forestale dello Stato. Proposta, ne sono tre in tutto presentata dall’onorevole Benedetti e altri. Una volontà fortemente sostenuta da un gruppo eterogeneo di deputati e senatori, da Maurizio Cattoi del Movimento 5 Stelle a esponenti di Alleanza Nazionale, Forza Italia e, almeno in teoria, anche del Pd. Ad esprimersi favorevolmente anche altre forze politiche come i Verdi e tanti consiglieri regionali e comunali della penisola. 

La soppressione del Corpo forestale dello Stato e la sua frammentazione tra Arma dei carabinieri, Corpo nazionale dei vigili del fuoco, Polizia di Stato, Corpo della guardia di finanza e Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali non hanno al momento portato quei buoni risultati sperati. A fronte di un risparmio del tutto marginale considerata l’esiguità del vecchio Cfs, il risultato operativo è scarso secondo i detrattori. In tutto il mondo a controllare i boschi, le montagne, l’ambiente naturale e il paesaggio non ci sono i militari del resto. Oggi l’Italia è l’unico Paese al mondo a essersi privato di un proprio Corpo forestale.

Cosa prevede la proposta di Legge

Nella proposta di legge, in tale direzione, all’articolo 1 è prevista proprio l’abrogazione dei capi III, IV e V del decreto legislativo n. 177 del 2016, ad eccezione dell’articolo 8, commi 2 e 3, e dell’articolo 11 (istitutivi, rispettivamente, del Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell’Arma dei carabinieri e della Direzione generale delle foreste del Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo) e la contestuale ricostituzione del Corpo forestale dello Stato nelle forme previste dalla legge 6 febbraio 2004, n. 36, recante il nuovo ordinamento del Corpo forestale dello Stato (comma 1).


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