Grimaldi, “molto preoccupante mutazione variante Delta”

"Per la sua altissima contagiosità, la speranza è che non sia già arrivata in Abruzzo"

di Matilde Albani | 26 Ottobre 2021 @ 06:00 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – Occhi puntati in queste ultime settimane sul Regno Unito che ha fatto registrare un nuovo boom di contagi. A destare maggiori preoccupazioni la nuova mutazione variante Delta già conosciuta come variante AY.4.2 e indicata con la sigla B.1.617.2.4.2, ritenuta più contagiosa. Il virus modificato del Covid  in sostanza ha già iniziato a diffondersi in tutto il mondo, e dopo Israele, anche l’Italia ha lanciato  l’allarme con l’identificazione di alcuni casi. Nel periodo compreso tra settembre e ottobre  ne sono già stati identificati 9. Secondo il genetista Massimo Zollo, dell’Università Federico II di Napoli nel caso in cui la sottovariante Delta dovesse rivelarsi più aggressiva e contagiosa la situazione epidemiologica potrebbe peggiorare nel caso in cui dovesse restare ancora elevato il numero delle persone non vaccinate. Potrebbero essere colpite anche le persone già vaccinate con una risposta anticorpale bassa o assente”. “Questa cosa preoccupa abbastanza perchè si tratterebbe di una variante ancora più contagiosa – spiega  a Laquilablog il professor Alessandro Grimaldi, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore la speranza è che non sia già arrivata in Abruzzo”.  “Nel nostro reparto che peraltro è pieno, stiamo trattando pazienti con forme complicate, e tra i ricoverati ci sono anche vaccinati.  Essere tornati una regione a rischio moderato,  spero sia legato solo alla stagione più fredda e non alle mutazioni. Bisogna continuare a vaccinarsi , ho  fatto la terza dose e invito coloro che ancora non lo hanno a farlo.”  

 

 

 

 

 


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