di Emanuela Medoro – A Santi di Preturo, lungo la ss 17 ovest, dopo un rapido scorrere di paesetti secolari ed insediamenti nati frettolosamente nel post-sisma, ecco spuntare una striscia di verde impeccabile, a valle di colline boscose. Basta seguire la striscia ondulata e verde, frequentata da persone attrezzate di mazze per colpire palline con il fine di farle finire nelle apposite buchette, poi voltare a sinistra in salita, ed ecco l’ hotel residence, San Donato Golf Resort, elegantissimo e spazioso. Un complesso di recente costruzione, discusso, controverso, amato ed odiato. Arricchisce la zona di ambienti ed attività impensabili fino a pochi anni fa, sostiene l’opinione favorevole. La impoverisce del suo verde naturale, danneggiando e devastando la cultura locale con attività estranee, sostiene l’opinione contraria. Ciascuno pensi come vuole. L’ideale sarebbe non danneggiare pecore ed attività ad esse connesse, favorendo al contempo la nascita di attività nuove, sportive, ricreative e turistiche. Ammetto che il tutto mi è piaciuto assai, il verde urbanizzato e curato, dunque, non è solo patrimonio dei paesi nord europei, può esserlo pure per noi aquilani. Nonostante erbacce, cartacce e bottigliette varie devastino rovine, vicoletti e strade periferiche, mi auguro che l’abitudine al verde urbano curato non resti un sogno, ma si realizzi anche nel cuore della città arredandola come tante città di paesi civili.
Per la prima volta, dunque, ho messo piede in questo posto, incuriosita dalla presenza di Roberto Giacobbo, l’autore di Voyager, presente alla manifestazione Santi Libri, organizzata a cura dell’ associazione Contenuti Culturali. Chi avrebbe detto che Giacobbo è un omone alto due metri? Di sorprese però, ne ha riservate ben altre nel corso della sua conversazione, fatta per presentare il suo ultimo libro: Da dove veniamo?, Rai Eri Mondadori.
La conversazione ci ha trasportati in un viaggio intorno al mondo alla ricerca di indizi significativi di un passato perduto, ha messo in discussione tante certezze e dimostrato i limiti delle nostre conoscenze. In particolare Giacobbo si è soffermato sulle tecniche di costruzione di antichissime mura a Machu Picchu, Cuzco, Egitto, Isola di Pasqua, Giardino Imperiale di Tokio e Malta, che tutte presentano l’incastro di gigantesche pietre scolpite. Passa in rassegna anche i notissimi misteri delle piramidi d’Egitto, le linee di Nazca e le pietre scolpite della Bolivia.
Infine spunta fuori l’impronta fossile di un piede che avrebbe oggi, con la nostra numerazione delle scarpe, il numero 177. A ciò si sono aggiunte alcune ossa fossili che suggeriscono l’appartenenza a giganti. Ricostruito per intero lo scheletro, viene fuori un essere vivente, un uomo insomma, di oltre 7 metri, forse 10. Ci hanno preceduto sulla terra dei giganti intelligenti? I giganti a quel tempo abitavano la terra, quale tempo? Milioni e milioni di anni fa. Come mai si sono estinti?
Suggestiva ipotesi su nostri lontanissimi antenati, soddisfa la curiosità e la voglia di conoscenza, crea pensieri che si perdono in una dimensione temporale inconcepibile nell’ordinario quotidiano, suscita un mondo di fantasie coinvolgenti e popolari che distraggono da cure immediate di euro, spread, lavoro, pensioni etc. I lavori in corso nella ricerca di fossili, tecniche di costruzione lontanissime nel tempo, scavi archeologici etc. etc. ci riservano dunque delle belle sorprese ed amplieranno in futuro le conoscenze che rispondono alla domanda: Da dove veniamo?