Frattale (Ance): “Ripartire da fiducia tra imprese, committenti e professionisti”

di Marianna Gianforte | 13 Novembre 2022 @ 06:19 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – “Si deve ripartire dal nuovo rapporto fiduciario tra i committenti, i progettisti e le imprese: parte tutto da lì, perché quando si deve comporre un progetto tutto deve procedere alla realizzazione dell’opera”. Ne è convinto il presidente dell’Ance L’Aquila Giovanni Frattale, intervenuto al convegno nazionale organizzato dall’Ater della provincia dell’Aquila, dal titolo ‘La ricostruzione post-sisma nell’edilizia residenziale pubblica’, venerdì 11 all’emiciclo, con la relazione dal titolo ‘Il ruolo delle imprese nello sviluppo dell’edilizia abitativa italiana’.

“Quale superbonus? Parliamo più che altro di superenalotto!”, ha esordito nell’incredulità generale e con la solita verve. “Quando ti cambiano le leggi in corsa quale fiducia si può avere? Quale prospettiva si vuole dare al mondo dell’imprenditoria e dell’economia italiana? – ha detto in riferimento, evidentemente, alle nuove norme in materia di superbonus approvate dal Consiglio dei ministri giovedì scorso -. Quali investimenti? Basta trattare i costruttori, e in modo particolare i costruttori aquilani, con queste incertezze. Proponete un periodo transitorio – ha detto rivolgendosi ai parlamentari presenti nella sala ipogea -; quando qualcosa che riguarda la nazione non è nell’agenda del Governo non si deve forzare la mano. Però troviamo un punto d’incontro transitorio, fermo restando che deve rimanere il limite temporale del 2023 e non andare al 2024. Ci si chiede come si può sanare la situazione. Mi domando: perchè Cassa depositi e prestiti deve sanare tutte le ingiustizie e i carrozzoni italiani, che costano miliardi di euro e non può fare propri i crediti d’imposta che gravano sui costruttori? I costruttori – ha sottolineato – non vogliono cedere quei crediti d’imposta all’1 o al 2 % come è abituata a fare la macchina dello Stato; li vogliono cedere al 15%, che fanno una cassa di 4,5 milioni di utili e salvano 200-300mila imprese, migliaia di collaboratori e di famiglie. Questa è la strada da percorrere. Noi non vogliamo tirarci indietro”.

Sempre sul tema del superbonus, Frattale ha snocciolato i costi a carico delle imprese edili ha calcolato quale sia l’effettivo utile.

“Facciamo qualche conto: sul 110% il 22% se lo prendono le banche e passa all’88, aggiungiamo l’iva e arriva all’80. Mettiamoci i costi della progettazione, la direzione dei lavori, la contabilità, l’asseveratore e il direttore dei lavori e siamo scesi a 70. Un ‘cappoto’ così tanto strumentalizzato da cento euro mi passa così a 70 euro e a me, con il caromateriali, mi costa 65 euro. Ma quali utili ho fatto così?”

Quanto al nuovo codice degli appalti, Frattale ha ricordato che i costruttori “vogliono rispettare le regole e la legalità, vogliono rispettare le maestranze e la sicurezza sul lavoro e tutte quelle regole che portano al compimento dei lavori senza riserve e senza gli ingessamenti dei ricorsi. Stiamo andando verso la semplificazione, bene, percé più si scrive e più spuntano contenziosi”. Frattale si è poi soffermato sul ruolo delle imprese nell’edilizia abitativa. “Da dove partire? Dal ristabilire il rapporto fiduciario di tutto il sistema: impresa, committente e progettisti. Da qui si deve partire, perché l’impresa deve fare le proposte e le scelte della tecnologia migliore nell’ambito progettuale. Intanto non parliamo più di ‘casa popolare’, ma di complessi residenziali di alto o medio livello o di housing sociale. Le abitazioni residenziali pubbliche oggi sono paragonate alle altre, dunque sono di livello e qualità alte, non possiamo realizzare case di sere A e di serie B”.

 


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